Eccolo lì, come tutte le volte, con quella faccia da benedizione che profuma di istituzione, con quel suo procedere contrito, dedito al massimo a qualche dichiarazione di passaggio rilasciata sempre con la faccia di chi è maledettamente impegnato sempre in altro, qualcosa d'altro, qualcosa di terribilmente più importante e più urgente: Roberto Fico ha parlato, 117 morti sono troppi anche per la sordità del contratto governo, 117 morti pesano nonostante le regole d'ingaggio dell'alleato salviniano e quindi il presidente della Camera ha trasmesso il suo cordoglio: «Dolore , rabbia e tristezza. Salvare vite umane è quello che fa una società sana. Se non ci riusciamo è un terribile fallimento per tutti noi».
Frase ottima, pulita, diretta, che gocciola il giusto dolore e che seppure severa si mantiene nel binari della diplomazia. Peccato, caro presidente Fico, che sia sostanzialmente sbagliata: non è un terribile fallimento per tutti noi che il Mediterraneo si sia svuotato dalle navi di diverso ONG che fungevano da salvataggio e da controllo, non siamo tutti noi che abbiamo deciso di utilizzare la retorica dei porti chiusi (che non sono mai stati chiusi) utilizzando i disperati come clava contro l'Europa e contro le ONG (sia da vivi e sia da morti) pur di racimolare qualche voto, non siamo tutti noi che abbiamo disertato la riforma del trattato di Dublino nel parlamento europeo (che avrebbe potuto mettere ordine in materia di accoglienza e ricollocamenti) e non siamo tutti noi che ci cimentiamo in un ridicolo braccio di ferro con Malta noncuranti delle vite da salvare (e che infatti muoiono), non siamo tutti noi ad essere alleati (se non addirittura complici) del peggior ministro dell'interno in tema di salvare vite umane e non siamo tutti noi ad avere incoronato il leader di un partito che ha reso il 17% dei voti a dominus della politica nazionale e internazionale senza nessun contrappeso, in una campagna elettorale che tra le altre cose sta erodendo anche il suo partito, presidente Fico, senza che nessuno di voi abbia mai battuto ciglio, tanto da trasformare il mite Mattarella nell'unico argine credibile alle salvinate quotidiane.
Il terribile fallimento è tutto vostro Presidente Fico. È tutto suo che si è fatto mettere all'angolo con il suo bolso ruolo istituzionale da cui appare sempre di più un retorico contrappeso che giorno dopo giorno diventa meno credibile e meno ascoltato. È colpa sua (e di tutti voi) che avreste voluto portare la politica e il parlamento italiano nel futuro e invece assomigliate sempre di più ai peggiori e più retrogradi paesi dell'Unione Europea (a cui, mica per caso, continuate a schiacciare l'occhiolino) ed è un fallimento di tutti voi che la migrazione sia ancora l'emergenza quotidiana, la priorità perenne, nonostante i numeri risibili e nonostante i morti.
Vi ricordate, caro presidente Fico quando alzavate la voce contro i dissidenti del Partito Democratico accusandoli di essere servi e di non fare nulla di concreto contro le azioni che contestavano dei propri compagni di viaggio? Ricordate come li invitavate ad alzare la voce, a scontrarsi senza remore se non addirittura a dimettersi pur di lanciare un segnale leggibile? Ecco, caro presidente Fico, vada a rileggersi la foga con cui per anni avete fatto opposizione e la paragoni alla dolcezza con cui ora invece simulate dispiacere e struggimento. Il trucco è tutto qui. Solo che non tutti noi accettiamo di bercelo, semplicemente.
Saluti.