Nigeria, liberate 21 studentesse di Chibok rapite da Boko Haram
Ventuno ragazze del gruppo di oltre duecento studentesse rapite a Chibok nel 2014 da Boko Haram, nel nord-est della Nigeria, sono state liberate nelle scorse ore. La notizia, inizialmente diffusa dai media, è stata successivamente confermata dal governo nigeriano in un comunicato ufficiale. Dietro la liberazione ci sarebbe una trattativa tra il gruppo armato islamico e il governo del Paese africano che ha previsto uno scambio di prigionieri. "Il rilascio delle ragazze è il risultato dei negoziati avviati tra l'amministrazione e Boko Haram con la mediazione della Croce rossa internazionale e il governo svizzero", ha spiegato infatti la nota governativa. Successivamente un'altra fonte locale ha spiegato a France Presse che le ragazze sarebbero state "scambiate con quattro prigionieri di Boko Haram" nella regione di Banki, alla frontiera tra Nigeria e Camerun.
Dopo il rilascio le 21 studentesse di Chibok sono state prese in consegna dalle autorità locali che le hanno prelevate con un elicottero militare portandole al sicuro nella città di Maiduguri, dove ha sede il quartier generale delle forze nigeriane impegnate nel contrasto ai miliziani jihadisti. “I negoziati, sostenuti dalla Croce rossa internazionale e dal governo svizzero, continueranno”, ha assicurato Mallam Garba Shehu, portavoce del presidente nigeriano, Muhammadu Buhari.
"Posso solo piangere, in questo momento. Immaginate le emozioni che sto provando. Alcune delle nostre ragazze sono tornate!!!", ha scritto su Twitter Oby Ezekwesili, la fondatrice del gruppo "Bring back our girls" che aveva promosso una campagna di sensibilizzazione in tutto il mondo per poter aiutare le ragazze rapite. Ora si spera che le trattative possano portare alla liberazione anche delle altre ragazze ancora in mano ai ribelli islamisti.
I miliziani di Boko Haram fecero irruzione nella scuola di Chibok nell'aprile 2014 rapendo 276 ragazze, 57 delle quali riuscirono a scappare, mentre le restanti divennero prigioniere dei terroristi. In questi anni più volte si è parlato di un possibile rilascio poi mai avvenuto, a parte quello confermato di Amina Ali Nkeki riuscita a scappare da sola lo scorso maggio, dopo due anni di dura prigionia, durante un'operazione militare dell'esercito contro Boko Haram. In realtà per l'esercito anche un'altra ragazza di nome Sarah Luka sarebbe stata salvato dopo Amina, ma la notizia non è stata mai confermata dagli attivisti locali.