video suggerito
video suggerito

Nigeria: arrestato il capo di Ansaru, costola dissidente di Boko Haram

Khalid al-Barnawi è stato catturato a Lokoja. Fu il suo gruppo a sequestrare e assassinare Franco Lamolinara nel 2011 e Silvano Trevisan nel 2013. Nel 2012 la scissione con Boko Haram.
A cura di C. T.
3 CONDIVISIONI
città Maiduguri

Khalid al-Barnawi, noto come Abu Usmatul al-Ansari, a capo dell'organizzazione terroristica Ansaru, affiliata ad Al Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi), è stato arrestato a Lokoja, capitale del Kogi, Stato della zona centrale della Nigeria. A renderlo noto è stato il portavoce dell'esercito nigeriano Rabe Abubaka. L'uomo era uno dei più ricercati in Nigeria, e nell'elenco dei terroristi internazionali più pericolosi stilato nel 2012 dal Dipartimento di Stato Usa. Ansaru, similarmente all'organizzazione Boko Haram da una cui costola scissionista è nata nel 2012, ha origini nel nord est del paese. Oggi è attiva soprattutto nello Stato centrale di Kano e agisce in coordinamento con l'Aqmi, che fa base nel nord del Mali.

Ansaru è ritenuta responsabile del rapimento e dell'uccisione di occidentali quando era ancora un'ala di Boko Haram. Nel maggio 2011, il britannico Chris McManus e l'italiano Franco Lamolinara, ingegneri edili, furono rapiti e uccisi dai sequestratori durante il blitz tentato per la loro liberazione dieci mesi più tardi. Mentre era ancora parte di Boko Haram, Ansaru partecipò a diversi sequestri ed esecuzioni. Dopo la scissione, nel gennaio del 2012, Khalid al-Barnawi condannò le azioni di Boko Haram perché "disumane per la comunità islamica". Innocenti non musulmani, poliziotti o soldati non vanno uccisi se non per "autodifesa". Ma nel 2013 sequestrarono e condannarono a morte sette stranieri di un'impresa di costruzioni nel Bauchi, tra cui l'ingegnere italiano Silvano Trevisan. L'organizzazione Ansaru si è resa protagonista di diverse azioni, come l'assalto a una prigione di Abuja nel novembre del 2012, l'attacco nel gennaio 2013 a un convoglio dell'esercito nigeriano diretto nel nord del Mali per combattere l'Aqmi, l'assalto a una miniera di uranio francese nel Niger nel maggio del 2013.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views