Nicolino, il clochard che riabbraccia il figlio dopo 10 anni grazie ai carabinieri e a un incidente
La storia di Neculai Negrii, un sessantenne romeno, arriva da San Giorgio Albanese, piccolo comune nella provincia di Cosenza. È la storia di un senzatetto conosciuto da tutti come "Nicolino" in paese, che da quindici anni passava molte ore della sua giornata su una panchina in una piccola piazza antistante la chiesa principale del comune calabrese, e che grazie all’intervento dei carabinieri della Stazione di San Giorgio Albanese ha potuto riabbracciare il figlio che non vedeva da quando era un bambino. Tutto è iniziato col ritrovamento da parte dei militari di piccole tracce di sangue nei pressi della panchina dove il senzatetto era solito stazionare per diverse ore al giorno. I carabinieri hanno avviato le indagini per accertare cosa fosse successo e, avendo notato che l'uomo era ferito alla testa, gli hanno chiesto se avesse avuto qualche problema con qualcuno e se avesse perso lui quel sangue. Il clochard ha quindi raccontato di avere battuto involontariamente la testa proprio sulla panchina dove dormiva. Accertato che le tracce di sangue erano compatibili con l'incidente, i carabinieri si sono messi al lavoro per riuscire a identificarlo ed, eventualmente, a rintracciare i suoi familiari. Risultato ottenuto con la comparazione delle impronte digitali con quelle in possesso al Consolato romeno. A quel punto hanno iniziato a cercare in Romania dei possibili familiari del clochard cosentino.
Rintracciato in Romania il figlio di 26 anni – Il Consolato è riuscito a rintracciare il figlio di Negrii, un ragazzo di ventisei anni che si è detto felicissimo di poter riabbracciare il padre che non vedeva e sentiva da oltre dieci anni. Da subito il giovane ha anche dato la disponibilità al pagamento delle spese di viaggio per permettere al padre di raggiungere la Romania dove vive. Espletate le pratiche necessarie per il ritorno in patria, sono stati gli stessi carabinieri che avevano ormai preso a cuore la storia di Nicolino ad accompagnare il clochard alla stazione degli autobus. Quindi Neculai è partito e, dopo un viaggio lungo due giorni ma soprattutto dopo quindici anni trascorsi a San Giorgio senza che i vari amministratori locali facessero qualcosa per lui, ha potuto riabbracciare il figlio.