Nichi Vendola racconta la crisi a fanpage: Manovra disastrosa
“Questa manovra è un colpo di stato sociale” così il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, ai microfoni di Fanpage nella cornice dello sciopero generale della Cgil indetto in protesta contro la nuova versione della manovra finanziaria in discussione in questi giorni in Parlamento – e su cui il Governo ha fatto sapere che sarà posta la questione di fiducia. Secondo il presidente della Regione Puglia, con il provvedimento si ucciderà il Welfare, senza toccare minimamente i “privilegi della speculazione”. Anzi, divertito afferma che le nuove misure previste contro l’evasione fiscale sono soltanto di facciata e prive di efficacia.
Nichi Vendola allo sciopero generale Cgil
Il leader di Sel ai microfoni di Fanpage spiega quale disastroso effetto avrà la manovra finanziaria sugli enti locali
“Come leader di partito io sono allo sciopero generale per chiedere una svolta nella politica italiana, come presidente di Regione ringrazio la Cgil perché io vedo cosa significa la manovra quando precipita sui nostri bilanci: significa tagliare i diritti dei cittadini”. A farne le spese, i servizi sociali, il trasporto pubblico e la tutela dell’ambiente e della sanità.
A chi solleva la questione che la manovra sia necessaria per “tranquillizzare i mercati”, Nichi Vendola risponde che già “il primo massacro della prima manovra” fu approvato in fretta e furia per tranquillizzare i mercati, che però non hanno creduto alla bontà delle misure prese dal Governo italiano e hanno continuato a punire il nostro paese sullo scenario internazionale. Si è dovuta approvare una seconda manovra, ma neanche questa ha dato fiducia ai mercati: “Perché mai dovrebbero darci fiducia adesso con questo terzo cambio di rotta?” si chiede il leader di Sel.
Poi una considerazione: “I mercati e i mercanti cosa sono? Sono persone reali oppure sono categorie dello spirito? La politica deve mettere regole e paletti al mercato mondiale” e tutto questo perché i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici devono essere la “pietra angolare” su cui si costruiscono le politiche pubbliche.