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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

Niccolò Ciatti, ucciso in un locale in Spagna. La fidanzata: “Dovevamo andare a convivere”

“Era il mio gigante buono, dovevamo andare a vivere insieme a settembre”, dice Ilaria, la giovane fidanzata del ragazzo italiano ucciso in una discoteca in Spagna. Sui social il dolore degli amici: “Era un bonaccione”.
A cura di Susanna Picone
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Avevano dei progetti Ilaria e il suo fidanzato Niccolò Ciatti, il ragazzo di Scandicci di ventidue anni ucciso in un locale di Lloret de Mar, dove si trovava in vacanza con degli amici. È la stessa ragazza a parlare di quello che lei considerava il suo “gigante buono”: lo fa sui social, che non appena si è diffusa la notizia del brutale pestaggio del giovane italiano in Spagna e della sua morte si sono trasformati in un enorme necrologio. “Era il mio gigante buono, dovevamo andare a vivere insieme a settembre”, dice Ilaria, che non appena ha saputo la notizia è volata in Spagna dove ha raggiunto i genitori di Niccolò arrivati in macchina. “Il programma era che venisse lui da me alla fine della vacanza in Costa Brava, invece sono dovuta correre io qua. Avevamo in programma le vacanze, dovevamo partire oggi avevamo fissato prima al mare in Toscana, a San Vincenzo, e poi in Corsica”, così pensando ai loro imminenti progetti. La loro storia d’amore era iniziata circa un anno fa ma Ilaria e Niccolò erano intenzionati già a crearsi una loro famiglia. “Doveva comprare casa e io sarei andata da lui”, ha raccontato lei, descrivendo Niccolò “come l’ossigeno”, dicendo che “senza mi sento soffocare”.

Il lavoro al mercato di Firenze e la passione per la boxe – Per comprare quella casa da condividere con la sua fidanzata Niccolò aveva iniziato a lavorare come fruttivendolo al mercato centrale di Firenze. Quando poteva si allenava: “Amava la box ma era dolcissimo, tranquillo, sereno, meraviglioso”, lo ricordano gli amici. In tanti, compresi quelli che erano con lui in Spagna e hanno ricostruito quella drammatica notte a Lloret de Mar, ci tengono a precisare che non era una persona violenta, ma anzi un “bonaccione”, uno che non attaccava mai briga. “Perdere un amico così, un amico che non toccherebbe neanche una mosca”, scrive una ragazza su Facebook. “Siamo sconvolti — ha commentato anche il sindaco di Scandicci, dove Niccolò viveva — si tratta di un episodio tremendo che ci ha toccato profondamente ed è necessario che si faccia chiarezza. Tutta la città è vicina ai familiari, faremo qualsiasi cosa per aiutarli, con l’affetto e con tutto il supporto necessario”.

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