Nessuno vuole i bambini rimasti orfani per l’Ebola
Oltre 200 morti al giorno. L’Africa occidentale è ormai devastata dall'Ebola. Una nuova terribile piaga, non bastassero quelle che già tormentano i Paesi di quest’area: dalla fame alle guerre tribali, dalla malaria alla tubercolosi, dall’HIV alla dengue. E l'impatto più duro del famigerato virus sembra riguardare l'infanzia. Sono migliaia i bambini che in Guinea, Liberia e Sierra Leone hanno perso uno o entrambi i genitori. Nessuno però è disposto ad occuparsi di questi piccoli orfani, visto che la paura della malattia provoca la stigmatizzazione e l'allontanamento. E’ SOS Villaggi dei Bambini a lanciare un piano con cui rispondere a questa emergenza. "Ogni giorno assistiamo ad un numero crescente di bambini soli, privi di cure. Gli effetti economici, sociali e psicologici derivanti da questa terribile epidemia colpiranno le comunità per anni. Dobbiamo essere preparati al fatto che molti più bambini rimarranno orfani. Sono senza parole per il lavoro e il coraggio dei nostri colleghi in questi paesi. Le nostre squadre sul territorio stanno affrontando la situazione con forza. Stanno facendo un lavoro incredibile per continuare a fornire un'accoglienza di qualità e per combattere la diffusione del virus. In risposta a questa tragica epidemia, concentreremo i nostri sforzi sul sostegno ai bambini che hanno perso o rischiano di perdere cure familiari. Chiediamo a tutti i governi e alle parti interessate di porre i bambini al centro dei Programmi di intervento, tenendo conto che questa epidemia lascerà cicatrici emotive sulle generazioni future" scrive Richard Pichler CEO di SOS Villaggi dei Bambini.