Neonato muore di freddo a Bologna, aperta un’inchiesta
Il 4 gennaio, intorno alle 8 di mattina, un'ambulanza è corsa a sirene spiegate verso Piazza Maggiore, nel pieno centro storico di Bologna. Si è cercato di prestare soccorso a un neonato, le cui condizioni sono risultate da subito molto gravi: il piccolo, in crisi respiratoria, era febbricitante dopo una notte trascorsa per strada insieme alla sua famiglia. Non avrebbe retto al freddo e il neonato, di appena venti giorni, è morto all'ospedale Sant'Orsola.
La notizia, riportata da Repubblica, riguarda una famiglia italiana che versa in condizioni di estrema povertà. Secondo alcune testimonianze, era ormai da tempo che viveva allo sbando: di giorno cercava riparo presso il ricovero in Sala Borsa, mentre di notte dormiva per le vie del centro urbano, nonostante la residenza formale in via delle Tovaglie. Devid Berghi, questo il nome del piccolo, non ha retto a queste condizioni di estrema precarietà e, la notte tra il 3 e il 4 gennaio, è stata la sua ultima trascorsa al gelo. Intorno alle 7 della mattina successiva, è stato contattato il 118, non si sa bene da chi. L'ambulanza è corsa in Piazza Maggiore, per soccorrere Devid, condotto d'urgenza in sala di rianimazione all'ospedale Sant'Orsola. Il piccolo non ce l'ha fatta: è morto il giorno dopo.
Devid non ce l'ha fatta, ma il fratellino gemello si: è riuscito a sopravvivere, e le sue condizioni sono tenute sotto controllo dai medici e dagli infermieri del reparto di Pediatrica. Anche la sorellina è stata ricoverata, per scongiurare il pericolo di un virus.
E' stata aperta un'inchiesta, affidata al pm Alessandra Serra, la quale appartiene al gruppo di magistrati della Procura che si occupa di fasce deboli. Si dovrà capire se qualcuno avesse mai saputo in quali condizioni versava la famiglia e per quale motivo non siano stati presi provvedimenti in merito.