Ndrangheta, il Senato dice sì allʼarresto di Stefano Caridi di Gal
L'Aula del Senato ha accolto con 154 sì, 110 no e 12 astenuti la proposta della Giunta per le Immunità di dire sì all'arresto richiesto dal gip di Reggio Calabria del senatore di Gal Antonio Stefano Caridi. Secondo i magistrati sarebbe al vertice della cupola segreta della ‘ndrangheta. La votazione è avvenuta con voto segreto, come richiesto dai senatori di Gal, nonostante il Pd avesse proposto il voto palese. "Sarebbe molto serio se noi ora decidessimo tutti insieme di esprimerci con voto palese” aveva detto Luigi Zanda, capogruppo del Partito Democratico al Senato “Dobbiamo tener conto dell'esperienza. Troppo spesso negli ultimi tempi il voto segreto è stato usato non per difendere casi di coscienza, ma per mettere in atto oblique manovre politiche nel segreto dell'urna. Sono pratiche sbagliate, qualsiasi sia l'obiettivo che si prefiggono e tra le tante ragioni che stanno umiliando la politica nel nostro Paese c'è anche questa: dire pubblicamente qualcosa e poi, nel corso del voto segreto, farne un'altra. I senatori del Partito Democratico vogliono potersi esprimere a viso aperto, con voto palese e chiedono all'Aula di poterlo fare" ha continuato Zanda.
La difesa di Caridi
“Quella contro di me è "un'accusa sconvolgente e ingiusta". "Io sono innocente e non ho mai svenduto il mio ruolo di parlamentare", "né ho mai stipulato patti con la criminalità organizzata". Queste le parole pronunciate nell'Aula di Palazzo Madama da Caridi, che ha respinto tutte le accuse che gli sono state mosse dai magistrati di Reggio Calabria che lo considerano al vertice di una Cupola segreta di ‘Ndrangheta.
Polemiche in Senato
C'è da dire che il Presidente del Senato Pietro Grasso aveva disposto l'inversione dell'ordine del giorno dei lavori: l’aula avrebbe dovuto votare prima sul ddl editoria. Si è però deciso di esprmiersi prima sulla richiesta di arresto del senatore Caridi. La decisione di Grasso ha suscitato qualche malumore in diversi senatori. In particolare il presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani ha detto: "Le chiedo formalmente convocazione della capigruppo per affrontare l’inversione dell’ordine del giorno da lei decisa". La richiesta è stata respinta da Grasso. "Non è una modifica di calendario, è un’inversione dell’Odg, è un’anticipazione di un argomento all’ordine dei lavori già deliberato nella capigruppo. Non ritengo di doverla convocare", ha chiarito il Presidente del Senato.