Nave Diciotti, la Guardia Costiera: “Situazione critica, si autorizzi lo sbarco”
Autorizzare lo sbarco dei profughi soccorsi "per l'estrema criticità della situazione a bordo". E' la richiesta ufficiale avanzata dagli ufficiali della nave Diciotti, il pattugliatore della Guardia Costiera italiana da cinque giorni ormeggiato al orto di Catania dopo aver tratto in salvo a largo di Lampedusa 190 naufraghi. A bordo dell'imbarcazione sono rimaste 150 persone: si tratta di 130 eritrei, 10 migranti delle Isole Comore, sei bengalesi, due siriani, un egiziano ed un somalo, tutti impossibilitati a scendere dopo la volontà espressa dal governo di aprire – su di loro – uno scontro con l'Europa.
La situazione a bordo dell'imbarcazione è però critica, come spiega anche un report dettagliato redatto dal Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma. Il dossier è stato inviato ai ministeri dell'Interno, dei Trasporti, della Difesa e degli Esteri, alla Procura nazionale antimafia e alle Procure di Palermo, Catania e Agrigento. Alcuni dei naufraghi – viene spiegato – hanno dichiarato di essere intenzionati ad avviare un sciopero della fame, e richiesto di poter esporre un cartello sul fianco della diciotti con la scritta "Please, help us", "per favore aiutateci".
Viminale: "Confermiamo la linea della fermezza"
Malgrado le dure condizioni a bordo, documentate ora anche da un report ufficiale, il Ministro degli Interni ha intenzione di non far scendere nessuno dei 150 migranti. "C'è assoluta tranquillità e non cambia la linea della fermezza", avrebbero rivelato fonti del Viminale. Nel frattempo cresce la mobilitazione in solidarietà coi naufraghi e oggi alle 17 nel porto di Catania è in programma una manifestazione convocata da realtà antirazziste e antifasciste siciliane per chiedere la ‘liberazione' di "persone stremate e in precarie condizioni di salute".
La Procura di Agrigento interroga funzionari del Viminale
In questo quadro hanno avuto inizio negli uffici della Procura di Roma le audizioni del Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, nell'ambito dell'inchiesta sulla nave Diciotti. Il magistrato siciliano sta interrogando, come persone informate sui fatti, alcuni funzionari del ministero dell'Interno. Patronaggio, lo ricordiamo, ha aperto un fascicolo di inchiesta per le ipotesi di sequestro di persona e arresto illegale, contestazioni che tuttavia potrebbero essere modificate dagli inquirenti. Le indagini sono finalizzate ad accertare se sia legittima o meno la privazione della libertà personale dei profughi in assenza di provvedimenti della magistratura. Qualora, come ipotizza la Procura, sia stato commesso un reato, i magistrati, che stanno procedendo al momento a carico di ignoti, dovranno individuare i responsabili della violazione risalendo nella catena di comando a chi ha impedito lo sbarco.