Naufragio del 3 ottobre 2013: Lampedusa ricorda una delle più grandi tragedie del mare
Il 3 ottobre di due anni fa a circa mezzo miglio dalle coste di Lampedusa si consumava una delle più grandi tragedie del mare: un barcone carico di migranti partiti dalle coste africane naufragava nel Canale di Sicilia provocando 366 morti accertati e decine di dispersi. Sull'imbarcazione, partita dal porto libico di Misurata, vi erano circa cinquecento migranti fra i quali molte donne e bambini, in prevalenza eritrei. A poche miglia dall'Isola siciliana intorno alle 4 del mattino il barcone prese fuoco trascinando in mare il suo carico di persone. Un’immane dramma che mise l’Italia e l'Europa di fronte alla dolorosa verità della questione immigrazione. A seguito di quel tragico naufragio di due anni fa infatti il governo italiano varò la missione navale ‘Mare nostrum’ a cui ha fatto seguito quella europea Frontex che nei prossimi giorni entrerà nella seconda fase che prevede anche il contrasto agli scafisti in acque internazionali.
Per ricordare i morti e i dispersi di quel maledetto giorno ma anche tutte le vittime del Mediterraneo oggi si celebra per il secondo anno la Giornata della memoria e dell'accoglienza. Numerose le manifestazioni a Lampedusa dove sono ritornati in queste ore anche molti dei 155 superstiti salvati quel giorno per commemorare le vittime. Le iniziative sono iniziate il primo ottobre scorso anche attraverso la spinta di diverse organizzazioni umanitarie fra cui Save the Children, Amnesty International e Medici Senza Frontiere e culmineranno oggi a mezzogiorno con la cerimonia in mare della Guardia Costiera che depositerà una corona in acqua al largo di Lampedusa. Sempre sull'Isola nel pomeriggio ci sarà invece una veglia interreligiosa animata dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla diocesi di Agrigento e dalle chiese riformate.
La tragedia e le responsabilità taciute
Un'inchiesta di Antonino Maggiore, di Libera Espressione Tv – una tv che si occupa di quello che succede a Lampedusa -, che potete vedere nel video sopra, ha tentato di dimostrare come le responsabilità di quella tragedia siano state taciute. La descrizione del film spiega che:
Il 3 ottobre del 2013 a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa vicinissimo al porto, una barca naufragava con a bordo 540 persone circa, la maggior parte di nazionalità eritrea, provocando 366 morti accertati e circa 20 dispersi presunti.
Mattarella: "Lampedusa diventi simbolo di riscossa dell'Europa"
In occasione della seconda giornata della memoria e dell'accoglienza anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto mandare un suo messaggio per commemorare le vittime. "Il naufragio del 3 ottobre 2013 a largo di Lampedusa, che costò la vita a un numero spaventoso di persone migranti, superiore persino ai 366 corpi recuperati in mare, è una ferita drammaticamente aperta, un simbolo di umanità tradita, un grido che ancora scuote il nostro paese e l'Europa intera" ha scritto infatti Mattarella in un messaggio inviato al sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusi Nicolini. "Fummo posti di fronte alla vergogna di una strage immensa che non si riuscì a evitare e che, anzi, in troppi nel nostro civilissimo continente osservarono con distacco, se non addirittura con indifferenza. La gente di Lampedusa prestò generosamente i primi soccorsi, salvando decine e decine di naufraghi. Gli uomini della capitaneria di porto e della marina italiana, come è accaduto in tantissime occasioni, si prodigarono, con professionalità e solidarietà, per strappare alla morte altri uomini, donne, bambini. Gli atti di umanità compiuti in quella e in successive circostanze costituiscono un motivo di orgoglio per l'intero paese, ma la nostra coscienza continua a sentirsi interrogata dal dolore di profughi in fuga, dalla violenza dei trafficanti di esseri umani, dal carattere epocale dei nuovi flussi migratori" scrive ancora i Capo dello Stato, concludendo: "Lampedusa può diventare il simbolo di una riscossa dell'Europa, dopo essere stata a lungo la frontiera della speranza e della solidarietà".