Naufragio Concordia, si apre domani il processo d’appello a Schettino
Si apre domani, giovedì 28 aprile, a Firenze il processo di secondo grado per la tragedia della Costa Concordia, naufragata davanti all’Isola del Giglio la notte del 13 gennaio 2012. Quella tragica notte morirono 32 persone. Imputato è l’ex comandante della nave da crociera, Francesco Schettino, già condannato in primo grado a sedici anni di reclusione. Nella prima udienza in programma domani si procederà alla costituzione delle parti civili e poi prenderà la parola il giudice relatore. Per il mese di maggio è stato predisposto un fitto calendario che prevede ben undici udienze. Contro la sentenza a sedici anni di reclusione emessa nel febbraio dello scorso anno dal tribunale di Grosseto hanno fatto ricorso sia la difesa di Schettino che la procura di Grosseto. Quest’ultima chiede per Schettino una pena ben più alta di quella stabilita in primo grado.
La difesa dell’ex comandante chiede l’assoluzione – I difensori di Francesco Schettino, Saverio Senese e Donato Laino, hanno depositato alla Corte d’Appello tre atti per chiedere l'assoluzione dell'ex comandante, ritenendo che nel processo siano stati fatti “gravi errori e delle valutazioni molto discutibili”. Ai tre atti depositati dai suoi avvocati, lo stesso Schettino ha deciso di presentare una memoria di nove pagine con i suoi “motivi personali”.
La memoria di Schettino: “Corte valuti il mio tratto umano” – Nella memoria l'ex comandante ha spiegato che non comparirà durante le udienze fiorentine a meno che i giudici non sentano l'esigenza di ascoltarlo direttamente e ha quindi precisato che preferisce avvalersi della difesa tecnica dei suoi legali e evitare “sovraesposizioni mediatiche”. Nelle sue motivazioni personali Schettino ha detto tra le altre cose di voler “offrire alla valutazione” dei giudici di appello anche il suo “tratto umano”.