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Natale vietato in Brunei: chi festeggia rischia cinque anni di carcere

La decisione del sultano del piccolo paese asiatico per “preservare il credo della comunità musulmana”.
A cura di Antonio Palma
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Vietato festeggiare il Natale in qualsiasi forma e sotto tutti i punti di vista compreso esporre Babbo Natale e luminarie o mandare biglietti di auguri, pena la reclusione fino a cinque anni. È quanto ha imposto il sultano del Brunei Hassanal Bolkiah a tutta la popolazione del suo piccolo Stato la cui religione ufficiale è quella musulmana. Secondo quanto scrivono i giornali britannici, in particolare la legge vieta di indossare simboli religiosi come croci, ma anche di accendere candele, addobbare alberi di Natale, montare decorazioni, cantare inni religiosi o mandare auguri di Natale agli altri. Chi non è musulmano potrà celebrare i propri riti ma solo all'interno della propria comunità e dopo aver avvisato le autorità e aver ottenuto l'autorizzazione su specifici comportamenti.

Come ha spiegato il ministro degli Affari religiosi del Brunei, la cui popolazione per il 70% è di religione islamica, la misura serve "a preservare il credo della comunità musulmana". Del resto, il sultano, alla guida del Paese dal 1967, da tempo ha intrapreso una politica sempre più restrittiva sulla libertà religiosa. Nel 2014 infatti ha imposto la sharia, la severa legge islamica che prevede anche punizioni corporali, e dall'inizio di quest'anno ha fatto proclami sempre più restrittivi fino a vietare anche l'uso di simboli commerciali del Natale. Funzionari governativi sarebbero già entrati in azione per far rispettare il divieto controllando che negozi e centri commerciali non espongano decorazioni natalizie.

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