Nasce il ‘Patto dell’arancino’ tra Berlusconi, Meloni e Salvini: “Tra noi mai state lontananze”
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, l’ha ribattezzato il “Patto dell’arancino” perché nato da una cena in una trattoria di Catania e nel menu degustato da lei insieme a Silvio Berlusconi e Matteo Salvini uno dei piatti principali è stato proprio l’arancino siciliano. Quello di ieri sera è stato un nuovo importante passo verso un’alleanza che potrebbe portare a una coalizione unita di centrodestra alle prossime elezioni politiche. Il modello è lo stesso che è stato già presentato per le elezioni siciliane del 5 novembre, con il candidato unitario dei tre partiti Nello Musumeci. Il primo vero banco di prova per i tre alleati sarà proprio il voto siciliano, dove è Musumeci il favorito della vigilia.
“Abbiamo stretto a Catania il Patto dell'arancino, abbiamo gettato le basi per ricostruire il centrodestra: non abbiamo parlato di leadership e di cariche, ma dei problemi che dobbiamo risolvere dopo i problemi creati dalla sinistra”, ha detto Giorgia Meloni dopo l’incontro con gli altri due leader. “È andata benissimo, molto bene, come avviene sempre quando ci incontriamo. I giornali hanno inventato lontananze che non ci sono mai state, ci sentiamo, ci telefoniamo e ci incontriamo e quando ci incontriamo stiamo molto bene insieme”, ha invece detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Eppure la serata non era iniziata sotto i migliori auspici con i tre leader che rimandavano l’appuntamento e si inseguivano nella serata catanese, tanto da far iniziare la cena dopo le 23. E con Salvini che, secondo quanto fatto trapelare dalla Lega, era infastidito dalla presenza a cena di Gianfranco Micciché. Alla cena non hanno partecipato solo i tre leader (poi immortalati su una torta che ha chiuso il pasto): presenti anche il candidato alla presidenza della regione Sicilia Nello Musumeci e Lorenzo Casa, leader dell’Udc, oltre a Vittorio Sgarbi.
Silvio Berlusconi rassicura sulla tenuta di questa alleanza: “Eravamo già d’accordo” e il patto “è stato già siglato”, commenta al termine della cena ribadendo che ieri si sono “gettate le basi” per la vittoria alle elezioni politiche. Sul vero e proprio accordo – programmatico e di ministri – frena però Giorgia Meloni: “È ancora presto per dire che abbiamo chiuso l'accordo sul programma di governo. Quello che volgiamo costruire è un programma serio e concreto che non si esaurisce in una cena alle 11 di sera. Credo che la volontà di dare all'Italia un governo di patrioti sia comune. Non abbiamo di parlato premiership, di nomi, ma di obiettivi da darci”.
Anche Matteo Salvini sottolinea che non si è “mai parlato di ministri, viceministri, Consiglio dei ministri: è l'ultima cosa che mi interessa. Io ero qui per Musumeci, che sarà il prossimo governatore della Sicilia. Con Silvio? Non ci vedevamo da un anno. Per gli accordi ci sarà tempo, torneremo a vederci dopo le regionali siciliane”. E scherza: “Il primo argomento che abbiamo affrontato è stato il Milan, è una nota dolente per entrambi”.