Napolitano: il nuovo Guardasigilli va scelto tra i parlamentari, non tra gli uomini del Governo
Il Presidente della Repubblica, intervenuto alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale, ha parlato di tutti i temi più caldi di questi giorni, dai costi della politica, alla crisi economica ritornando, poi, sulla questione già affrontata ieri del rapporto tra politica e magistratura e sull’argomento della giornata, la nomina del nuovo Guardasigilli.
Il Presidente è dovuto ritornare sul tema del rapporto tra politici e magistrati, dopo la discussione sorta intorno al suo intervento di ieri durante l’incontro con i magistrati tirocinanti. Napolitano ha dichiarato disdicevoli gli attacchi contro i giudici, e ha ribadito che i magistrati devono essere “inappuntabili” in modo da evitare attacchi inammissibili alla magistratura. Il Presidente ha specificato, per non dare adito a qualsiasi dubbio, che con il discorso di ieri non aveva nessuna intenzione di commentare la decisione sul caso Papa, “mi rivolgevo ieri ai giovani nuovi magistrati in tirocinio; non commentavo libere decisioni del Parlamento, che sempre rispetto”.
Il Capo dello Stato ha affrontato anche la questione del successore di Alfano; mentre Berlusconi ha rassicurato tutti affermando che entro la prossima settimana nominerà il nuovo Ministro della Giustizia, il Presidente, invece, ha precisato di non aver ancora ricevuto nessuna lista di nomi, né di aver accettato di rinviare la nomina a settembre, ma solo di aver auspicato che non si scelga un uomo del Governo, “mi sembra che non siano pronti loro, che abbiano altri problemi. L'unica cosa che ho raccomandato è di evitare l'effetto domino che si creerebbe prendendo qualcuno dal governo per nominarlo Guardasigilli. Sarebbe meglio prendere dal Parlamento”.
Napolitano ha poi voluto rammentare a tutti, ma forse in primis ai parlamentari, che lui da tempo chiede un taglio ai costi della politica, o come li definisce lui “tangibili correzioni sul piano dei costumi”, anche perché la questione suscita sempre più insofferenza tra i cittadini, e col tempo potrebbe portare ad un’esasperazione che conduce a “pericolosi umori antidemocratici”.
Proprio a questo proposito il Presidente è ritornato anche a parlare della manovra finanziaria, ribadendo l’importanza della coesione tra le forze politiche dimostrata in vista dell’approvazione del provvedimento economico, che hanno avuto piena consapevolezza dell’importanza degli obiettivi da raggiungere. Napolitano ha aggiunto che c’è ancora bisogno di coesione per il bene del Paese perché contro la crisi bisogna ancora fare tanto. Ciò che il Presidente si augura facciano le varie forze politiche nel prossimo futuro è “escludere competizioni perverse e aprirsi a un confronto serio; confrontarsi in questo spirito sia sul rigore per azzerare il deficit di bilancio, sia su uno strenuo sforzo per elevare il tasso di crescita della nostra economia” .