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Evirato per una infezione dopo aver fatto sesso col cane: zooerastia, più diffusa di quanto si creda

La vicenda dell’uomo di Castellammare di Stabia che ha fatto sesso con il suo cane ha sconvolto l’opinione pubblica. Ma cosa spinge un uomo a fare sesso con gli animali? Il fenomeno è più diffuso di quanto si creda.
A cura di Anna Vagli
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In gergo tecnico zooerastia, la pratica del sesso con gli animali è più diffusa di quanto si creda. Ad accendere in questi giorni i riflettori su un fenomeno che dura ormai da anni in Europa, è stata la notizia dell'ultra 50enne di Gragnano operato e ricoverato a Castellammare di Stabia. L’uomo si è presentato in ospedale con un’infiammazione estesa ai genitali che gli poteva essere fatale.

Dopo un primo tentativo di rivelare le motivazioni alla base della malattia, ha dovuto confessare: aveva avuto rapporti sessuali con il suo cane. L’uomo, affetto da disturbi psichici, ha subito un’evirazione parziale. Senza l’operazione, infatti, avrebbe perso la vita.

Nel caso avvenuto a Castellammare, quindi, c’era un pregresso storico connotato da disturbi clinici. Tuttavia, la pratica del sesso con gli animali non è sconosciuta alle cronache anche in assenza di patologie.

Che cosa spinge un uomo a fare sesso con gli animali?

Ma che tipo di pulsioni possono scattare per indurre l’individuo a compiere una simile scelta? Naturalmente, la base di una simile deviazione – perché di questo si tratta – è la stessa delle altre parafilie: la relazione confusa con la figura di attaccamento. In altri termini, l’uomo finisce nel baratro della perversione quando l’impulso sessuale scatta in relazione ad emozioni non specifiche ed è riconducibile all’umiliazione di sé o dell’altro che, nel caso del turismo zoofilo, appartiene ad un’altra specie.

L’uomo, tra i viventi, è infatti il predatore per eccellenza e avverte la capacità di esercitare il proprio dominio sugli animali dal momento che li addomestica e quindi li reputa inferiori. L’individuo che giunge a prediligere pratiche di questo calibro è spesso animato da una profonda insicurezza e afflitto da dolore derivante dalla mancanza affettiva ricevuta in tenera età. Parliamoci chiaro, chi da bambino non ha schiacciato formiche o tagliato code alle lucertole? Le sevizie sugli animali sono frequenti nei bambini, quasi fisiologiche, ma sono poco durevoli e destinate a sparire laddove questi crescano circondati da amore ed affetto dei propri cari.

Infatti, quando un uomo consuma un rapporto sessuale con un animale lo sottomette con il chiaro intento di umiliarlo e, tale atteggiamento, denota proprio i deficit riscontrati durante l’infanzia. Ma non è soltanto questo. Difatti, la nostra cultura ormai induce a ricercare sempre sensazioni estreme, rapporti sessuali oltre gli schemi e trasgressivi.

Quale scelta migliore se non farlo con un animale? Voglio inoltre sfatare un mito. Non è assolutamente vero, lo avrete capito, che i rapporti sessuali con gli animali siano prediletti da contadini o persone legate ad ambienti di campagna ma, al contrario, tale patologia colpisce contesti economicamente molto floridi e culturalmente elevati.

Il turismo sessuale zoofilo in Europa

La Serbia sembra infatti essere divenuta meta privilegiata di uomini abbienti provenienti largamente da Paesi europei, in specie Germania, Olanda ed Inghilterra. Il turismo sessuale zoofilo ha infatti favorito il sorgere di bordelli con animali, generando un florido commercio animato anche dalla presenza di veri e propri tour operator.

I servizi offerti, e solo il termine “servizio” è aberrante, includerebbero pratiche sessuali con capre, montoni, mucche, oche, cane gatti e asini. Veri e propri bordelli-lager capaci di offrire persino accessori da far indossare agli animali per concludere le pratiche con i loro clienti: tacchi, calze a rete e giarrettiere. Non solo.

Esisterebbero infatti anche delle stalle in cui gli animali sarebbero esposti in modo da poter essere scelti dall’abusante di turno. Il compenso richiesto per partecipare a tali pratiche varia dai 70 ai 150 euro e con un supplemento di 50 euro è addirittura consentito farsi filmare durante la consumazione del rapporto.

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