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Covid 19

Perché anche la prossima settimana in Campania si rischia la zona arancione Covid

Questa settimana la Campania resta zona gialla Covid. Ma i contagi sono in aumento e con essi i ricoveri negli ospedali. Dunque sarà l’ennesima settimana d’attesa e di incertezza per studenti, pendolari, ristoratori: il problema dell’incremento dei casi di Coronavirus si riproporrà identico la prossima settimana.
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(articolo aggiornato alle ore 18 del 12 febbraio)

Oggi la Campania dopo la pubblicazione del settimanale monitoraggio Iss-ministero della Salute, è stata confermata zona gialla Covid.  Ma il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca ha dichiarato che «se i contagi continuano è sicura l'uscita dalla zona gialla della Campania a breve». Dunque sarà l'ennesima settimana d'attesa e di incertezza per studenti, pendolari, ristoratori: questa settimana è andata così ma in ballo c'è il possibile (ma niente affatto scontato) passaggio da zona gialla a zona arancione Covid con maggiori restrizioni causa incremento dei contagi e al tempo stesso le ordinanze di chiusura delle scuole medie superiori e inferiori e riattivazione della Didattica a Distanza, decisione che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca vorrebbe far prendere ai sindaci delle singole città e non disporre lui con una ordinanza per tutta la Campania. De Luca lo ha detto chiaramente, oggi, ai sindaci: non dovete aspettare che si muova la Regione per prendere decisioni.

Ieri l'Unità di crisi della Regione ha reso noti i dati della situazione epidemiologica nelle ultime settimane a cavallo tra gennaio e febbraio:  se le misure di contenimento del Covid-19 resteranno queste attuali, secondo il modello matematico messo a punto dall'Unità di crisi, la Campania si troverà nel mese di marzo con una nuova accelerata dei contagi e con un nuovo stress del sistema ospedaliero conseguente l’aumento di ricoveri in terapia intensiva e in degenza ordinaria. L’Unità di crisi della Regione ha reso nota la sua curva di previsione sugli infetti e sugli ospedalizzati per le settimane a venire. Ieri nel bollettino la Campania era seconda in Italia per numero di contagi.

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Non solo: sempre secondo i dati regionali ci sono 30 Comuni della Campania in cui, negli ultimi 15 giorni l'incidenza (rapporto fra positivi e tamponi) di contagi da Nuovo Coronavirus suggerirebbero l'esigenza di misure più restrittive, da zona rossa, per arginare il Covid-19 e tutto ciò che comporta: contagi su contagi e aumento dei ricoveri in degenza ordinaria e terapia intensiva. Di questi, 16 comuni sono nella provincia di Napoli, soprattutto nella zona del Nolano, del Vesuviano, della Penisola Sorrentina e Napoli Nord, altri 7 sono a Caserta, quattro sono nel Salernitano e poi due ad Avellino e uno nel Beneventano. Il lasso di tempo considerato è quello tra il 26 gennaio e il 9 febbraio. Alcuni centri come Massa Lubrense hanno già disposto la zona rossa.

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E veniamo all'ultimo aspetto: la scuola. Fornendo questi dati per città De Luca si aspetta che siano gli stessi sindaci a varare ordinanze di chiusura degli istituti e ritorno in Didattica a distanza. Il motivo di questa strategia è duplice: anzitutto evitare di prendere un provvedimento che poi diventerebbe unico bersaglio di un ricorso al Tribunale amministrativo regionale da parte dei comitati di genitori No-Dad. L'altro obiettivo è passare la palla alle amministrazioni locali che – questo è il senso del ragionamento di De Luca – non devono aspettare la Regione per muoversi sul fronte Covid.

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