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“Zia, li tieni altri mille euro?”: l’anziana truffata piange al telefono, il finto nipote la umilia

Le indagini hanno svelato il modus operandi dei truffatori arrestati dai carabinieri: arrivavano a rimproverare le vittime perché non avevano altri soldi in casa.
A cura di Nico Falco
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Uno degli indagati ripreso dai carabinieri
Uno degli indagati ripreso dai carabinieri

"Zia, li tieni altri mille euro?". E ancora: "Altri 5mila deve avere!". Il truffatore, che si spaccia per il nipote, insiste al telefono, alza la voce, rimprovera la povera anziana vittima del raggiro, lei arriva a scoppiare a piangere perché non ha altri soldi da dare. Stralci dell'ordinanza, che Fanpage.it ha potuto visionare, che mostrano la "sconcertante sfacciataggine", così la definisce il gip, della banda sgominata oggi dai carabinieri della Compagnia Centro: misura cautelare per 5 persone, che si aggiungono alle altre 5 arrestate durante le indagini.

L'anziana truffata piange perché non ha altri soldi

Capo indiscusso del gruppo, secondo gli inquirenti, è Mario Biancardi, 27 anni, già in passato indagato per truffe con la tecnica del "finto nipote"; insieme a lui stamattina sono finiti in manette Mariano Crocono, 33 anni, Raffaele Di Guido, 26 anni, Ciro Della Monica, 25 anni, e Salvatore Battista, 42 anni.

Biancardi, che viene definito il "regista", è stato individuato come quello che detta tempi e modalità d'azione e si occupa in prima persona di contattare telefonicamente le vittime. E, una volta agganciata la preda, non molla l'osso, lo vuole spolpare fino in fondo. Se l'anziano cede, lui chiede di più. Cerca di spillare fino all'ultima banconota, facendo leva sulla preoccupazione e la paura.

In una delle telefonate, intercettate dagli investigatori, la donna viene mortificata perché non ha altro denaro in casa. Il telefonista, identificato in Biancardi, dice al complice di aspettare e incalza la donna: il finto corriere deve avere altri 5mila euro, "Gli hai dato solo 2.850 euro". I due desistono soltanto quando la vittima, esasperata e tra le lacrime, urla di non avere più soldi. In un altro caso una donna, dopo aver consegnato i soldi, credendo di aiutare il nipote aveva consegnato anche gioielli e ricordi di famiglia.

 La centrale operativa in via Duomo, a Napoli

L'abitazione di Biancardi è stata individuata come sede logistica del gruppo, da dove partivano le chiamate verso le vittime e c'era il coordinamento dei finti corrieri che materialmente andavano a consegnare i pacchi fingendo che fossero consegne per i parenti. Il gruppo, hanno ricostruito i militari, sceglieva le vittime tra gli anziani soli, anche durante il periodo del lockdown; preferiva agire in lontano dai grossi centri cittadini, sfruttando la fiducia verso il prossimo tipica delle piccole comunità.

I cinque destinatari della misura cautelare eseguita oggi dai carabinieri sono accusati di 25 episodi (5 tentati e 20 consumati) tra le province di Napoli, Caserta, Salerno e Latina; in particolare, la maggior parte delle vittime era stata scelta tra Sorrento, Piano di Sorrento, Castellabate, Formia, Gaeta e Minturno e piccoli comuni del Napoletano come Volla e Villaricca.

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