Whirlpool Napoli, lo stabilimento chiuderà il 31 ottobre: l’azienda è irremovibile
Un tira e molla che dura da oltre un anno quello tra i vertici di Whirlpool e il Governo e, in mezzo, 420 lavoratori dello stabilimento di Napoli Est, con le rispettive famiglie, che rischiano di ritrovarsi con niente in mano. Tra qualche mese, però, il rischio diverrà concreto, dal momento che l'azienda di elettrodomestici ha confermato la sua volontà di chiudere lo stabilimento alla periferia orientale del capoluogo campano il prossimo 31 ottobre. Whirlpool ha ribadito oggi la sua decisione, esplicitata già qualche settimana fa, nel corso di una videoconferenza con il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e i vertici di Invitalia. "Abbiamo investito 100 milioni di euro negli ultimi 10 anni ma purtroppo non ci sono più le condizioni di sostenibilità economica" ha detto Luigi La Morgia, amministratore delegato dell'azienda di elettrodomestici. L'azienda non ha cambiato idea nemmeno di fronte alla proposta del ministro Provenzano, che ha proposto un taglio del 30% del costo del lavoro alle aziende del Mezzogiorno.
"La strada maestra rimane la continuità produttiva in Campania. Stiamo facendo il massimo, di più non possiamo fare. Questo piano industriale ha delle carenze e limitazioni eccessive, cancella una parte importante del piano" è stata la risposta del ministro Patuanelli. Intanto, si cercano soluzione per evitare l'esubero dei 420 dipendenti dello stabilimento di Napoli Est. Ci sarebbero tre aziende, Avio, Htl e un terzo nome ancora top secret, che potrebbero subentrare a Whirlpool e fare dello stabilimento di Napoli, che verrebbe riconvertito in base alle esigenze dell'azienda che dovesse decidere di comprare, ma le loro proposte dovranno essere valutate con attenzione.