Whirlpool Napoli, effetto a catena sull’indotto: licenziati 56 operai della Scame Mediterranea
La vertenza Whirlpool Napoli fa registrare i primi effetti anche sull'indotto, vale a dire sulle aziende che lavorano proprio in funzione dello stabilimento maggiore. Come ad esempio la Scame Mediterranea, azienda dell'indotto diretto Whirlpool che produce componenti in plastica per il settore degli elettrodomestici, e che appunto dal 1992 lavora esclusivamente per lo stabilimento Whirlpool di Napoli. Con la chiusura di quest'ultimo, anche la Scame è costretta dunque a chiudere i battenti. La cassa integrazione, infatti, è scaduta 24 ore fa, il 31 ottobre.
Una mazzata per quasi sessanta persone: per i 49 dipendenti dello stabilimento di Sant'Angelo dei Lombardi (41 operai e 8 impiegati) ed altri 7 di quello di Napoli (5 operai e 2 impiegati) da oggi scatta il licenziamento. "Questa vicenda è l’ennesima prova del chiaro fallimento di tutta la classe dirigente Irpina, me compreso per il ruolo che ricopro", ha detto Carmine De Maio, segretario generale Filctem Cgil Avellino nei giorni scorsi, alla vigilia dei licenziamenti di massa, che ha parlato di:
un triste epilogo dopo quasi due anni di richieste inviate al ministero, manifestazioni, presidi sotto la prefettura, interventi nel consiglio regionale, richieste di interlocuzioni con la politica provinciale, regionale e nazionale. Il dramma e la crisi in cui sono piombati gli addetti dell’indotto irpino ,con il serio rischio di perdere centinaia di posti di lavoro in un' area di profonda crisi umana ed industriale, non è diventata una vertenza comune ad ogni livello ma è stata soffocata da un silenzio assordante.
E ora la paura è che l'effetto domino si estenda a tutte le aziende dell'indotto, anche indiretto, legate allo stabilimento Whirlpool di Napoli la cui vertenza, dopo quasi tre anni, è ancora insoluta e vede a rischio tutti i quattrocento operai di via Argine.