Whirlpool Napoli, dal 1° aprile i licenziamenti diventano effettivi
Il 1° aprile 2021 sarà avviata la procedura di licenziamento collettivo per i circa 400 dipendenti dello stabilimento Whirlpool di via Argine, alla periferia orientale di Napoli, che ha chiuso definitivamente i battenti lo scorso 31 ottobre. Il 1° aprile prossimo, infatti, scadrà la cassa integrazione per i dipendenti della fabbrica di elettrodomestici che alla fine del mese di ottobre si sono ritrovati, dopo un anno e mezzo di battaglie e proteste, senza lavoro e sui quali, tra poco meno di 4 mesi, cadrà un'altra tegola. L'annuncio è arrivato da Luigi La Morgia, amministratore delegato della Whirlpool per l'Italia, durante il tavolo tecnico – che si è svolto in videoconferenza causa pandemia di Coronavirus – che si è svolto oggi al Ministero per lo Sviluppo Economico.
Nel maggio del 2019 era arrivato l'annuncio che Whirlpool aveva intenzione di chiudere lo stabilimento di via Argine. Da allora, i 400 lavoratori che di lì a poco avrebbero perso il lavoro, non si sono dati per vinti, mettendo in scena una serie di proteste tra Napoli e Roma e chiedendo l'appoggio dei sindacati e del Governo. Poi, il 31 ottobre scorso, come paventato da tempo, lo stabilimento di Napoli Est ha chiuso definitivamente i battenti. Lo scorso 4 dicembre l'ultima protesta degli operai, che si sono portati in corteo all'esterno del consolato statunitense di Napoli, in piazza della Repubblica, sul lungomare della città. Una delegazione degli operai ha chiesto un incontro con il console Mary Avery, al quale hanno consegnato una maglietta per il neopresidente Usa Joe Biden, affinché "tenga presente che i napoletani non dimenticano e non si arrenderanno facilmente".