Whirlpool, Camera approva all’unanimità mozione per salvare la fabbrica di Napoli
La Camera dei Deputati approva all'unanimità la mozione per salvare stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli. "Non ci arrendiamo. Una bella notizia dal Parlamento. E un grazie alla mobilitazione degli operai – commenta Liberi e Uguali, promotore della mozione – Ora il governo agisca". In base al testo approvato, il ramo del Parlamento impegna il Governo Draghi "ad aprire un'interlocuzione diretta con la Whirlpool corporation per la salvaguardia del perimetro occupazionale, scongiurando il rischio di desertificazione industriale". Stamattina circa 200 ex operai della Whirlpool di Napoli si sono mobilitati per bloccare gli arrivi e le partenze dei treni ad alte velocità. Forti ritardi per i Frecciarossa e gli Italo, molti treni regionali cancellati. Poi il presidio è continuato con un blocco stradale in piazza Garibaldi. Protesta conclusa poco dopo le 11.30.
Ok al rilancio della fabbrica di Napoli
Nel documento viene sottolineata, quindi, la necessità della "tutela e del rilancio del sito produttivo di Napoli come tema d'interesse nazionale, valutando anche una gestione diretta della vertenza da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri a partire dall'immediata convocazione delle parti presso la stessa, in funzione dell'obiettivo della salvaguardia del cosiddetto settore del ‘bianco' in Italia, così da garantire i livelli occupazionali non solo nello stabilimento napoletano, ma in tutte le realtà in cui è presente l'azienda nel territorio italiano, nella considerazione di un mercato del settore già in crescita e di una previsione di una consistente ripresa dei consumi anche per effetto degli investimenti rinvenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, partendo dalle risorse stanziate per il potenziamento dell'economia green e digitale".
Dall'altro lato, si impegna il Governo italiano "a ricercare, valutare e sostenere comunque, per quanto di competenza, ogni ulteriore progetto industriale per l'eventuale rigenerazione economica e produttiva dello stabilimento, coniugando crescita nazionale e coesione territoriale con l'obiettivo di salvaguardare il sito produttivo di Napoli e mantenere i livelli occupazionali del sito formato da lavoratori altamente qualificati, individuando una soluzione solida e credibile che valorizzi le professionalità e le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori e garantendo un lavoro dignitoso per tutti con rinnovate tutele contrattuali".
Piero De Luca (Pd): "Basta delocalizzazioni selvagge"
Per il parlamentare PD, Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo dei deputati del Pd, "in Italia la Whirlpool ha sei stabilimenti e nell'ottobre del 2018 questa multinazionale aveva preso l'impegno con l'allora governo Conte per il mantenimento degli stabilimenti e la centralità produttiva del nostro Paese. Nonostante questi impegni il 31 maggio 2021 l'azienda ha comunicato la volontà di dismettere il sito di Napoli e il conseguente avvio del licenziamento di circa 350 lavoratori. Tale decisione appare per noi del tutto ingiustificata e irragionevole. È ora di dire basta a questo far west industriale e occupazionale, basta delocalizzazioni selvagge. Chiediamo al governo che si attivi per far sì che la Whirlpool trasformi le lettere di licenziamento in proroga di cassa integrazione per 13 settimane, in modo da avere tempo per individuare una soluzione necessaria per il rilancio dei livelli occupazionali del sito di Napoli, per favorire la ricerca di una soluzione industriale che metta in sicurezza il futuro lavorativo di centinaia di famiglie".
Fornaro (LeU): "Non ci arrendiamo"
"Il voto unanime alla nostra mozione sulla Whirlpool – dichiara il capogruppo di LeU a Montecitorio Federico Fornaro – sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari, è un successo del Parlamento ed uno strumento in più nella vicenda lunga e complessa della Whirlpool. L'atteggiamento dell'azienda nel rifiutare la cassa integrazione aggiuntiva e l'avvio delle procedure di licenziamenti collettivi è inaccettabile. Un modo muscolare di condurre una trattativa e uno schiaffo al governo. La Camera ha voluto mandare un segno chiaro ai vertici della multinazionale americana. Noi non ci arrendiamo, come non si arrendono i lavoratori della Whirlpool che da mesi e mesi stanno difendendo il loro diritto al lavoro. È necessario che l'Italia rafforzi le misure di contrasto alle delocalizzazioni, che speculano sulle differenze normative, fiscali e del costo lavoro, anche con nuovi interventi normativi. Il Governo deve proseguire l'interlocuzione diretta con l'azienda".