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Voto inquinato a Melito, M5S: “Il Comune va sciolto”. L’ex senatore Ruotolo chiese commissione d’accesso

I parlamentari campani del M5S: “Il Comune va sciolto. FdI prenda le distanze”. Valente (Pd) e De Cristofaro (Avs): “Massima attenzione su prossime elezioni”. L’ex senatore Ruotolo chiese la commissione d’accesso.
A cura di Pierluigi Frattasi
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I parlamentari campani del Movimento 5 Stelle chiedono lo "scioglimento immediato del consiglio comunale di Melito" dopo l'inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia, che questa mattina ha portato all'arresto di 18 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione. Tra i destinatari delle misure cautelari figura anche l'attuale sindaco di Melito di Napoli, Luciano Mottola.

M5S: "FdI prenda le distanze"

Nel mirino degli investigatori le elezioni comunali del 2021 che a Melito, comune dell'area nord di Napoli, hanno portato alla vittoria di Luciano Mottola, come candidato di una coalizione composta da liste civiche e da una parte del centrodestra, contro la sfidante Dominique Pellecchia, candidata, invece, per la coalizione Pd-Movimento Cinque Stelle.

Nel 2022, l'ex senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto, oggi nel Pd, aveva presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno, chiedendo di approfondire il rischio di "un profondo e radicato inquinamento della vita politico-amministrativa del comune di Melito" e a valutare l'opportunità di "adottare le iniziative di competenza per l'istituzione di una commissione d'indagine per l'esercizio dei poteri di accesso e di accertamento di cui all'articolo 143 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, alla luce degli elementi evidenziati che interessano il comune di Melito e della possibile ingerenza della criminalità organizzata in quest'area".

I parlamentari campani pentastellati si rivolgono, quindi, alla Prefettura e al Consiglio dei Ministri, presieduto da Giorgia Meloni, chiedendo lo scioglimento anticipato dell'assise:

“L’arresto del sindaco di Melito di Napoli, Luciano Mottola – scrivono i deputati e i senatori campani M5S – è un segnale inquietante del legame e delle relazioni di certa politica con la criminalità organizzata. La magistratura dovrà fare chiarezza, ma certamente il fatto che sia stato emesso un provvedimento così grave e soprattutto le pesanti accuse di scambio politico-mafioso e altri gravi reati verso il sindaco eletto con una coalizione guidata da Fratelli d’Italia e verso il presidente del consiglio comunale suscitano fortissima preoccupazione. Serve uno scatto in avanti per spazzare via ogni area grigia che lega la politica ai clan, anche in vista delle prossime amministrative. Chiediamo l’immediato scioglimento del consiglio comunale di Melito e ci auguriamo che Giorgia Meloni e il suo partito, in questo caso direttamente coinvolto in una vicenda tanto grave, prendano immediatamente le distanze da quanto accaduto e facciano un’ampia riflessione sulla scelta dei propri candidati e della propria classe dirigente sui territori”.

Cafiero De Raho (M5S): "Piantedosi nomini commissione prefettizia"

Sulla vicenda interviene Federico Cafiero de Raho, deputato del M5S ed ex Procuratore Nazionale Anti-mafia:

Gli arresti del Sindaco e del Presidente del Consiglio comunale di Melito di Napoli, per fatti gravissimi che attengono anche allo scambio elettorale politico mafioso, rappresentano l'ennesimo campanello d'allarme sulla presenza della criminalità organizzata e sulla sua forza pervicace nella politica e nelle istituzioni locali, soprattutto in certi territori. È necessario intervenire con fermezza e con controlli costanti sui territori ad alta densità camorristica. Bisogna proteggere e garantire la popolazione e tutelare la democrazia dagli attentati alle libertà da parte delle organizzazioni mafiose. A chi nel governo accusa il Movimento 5 Stelle di avere una visione ‘panmafiosa', è utile ricordare che quasi tutti i giorni la stampa riporta notizie di fatti di corruzione e mafia, camorra, ndrangheta, quarta mafia. Avere una visione reale sull'inquinamento mafioso dei territori mantiene alta l'attenzione sul dovere dello Stato di aiutare le imprese a lavorare più serenamente ed i cittadini a esercitare liberamente il loro diritti, anche quello di voto. Ci aspettiamo che il Ministro dell'Interno Piantedosi nomini immediatamente una commissione prefettizia che faccia luce sulle irregolarità commesse nel Comune di Melito e restituisca credibilità e legalità alla gestione amministrativa. Chiediamo infine una presa di posizione importante dei partiti i cui esponenti sono coinvolti in una vicenda così grave, Fratelli d'Italia in primis".

Pd e Avs: "Massima attenzione su prossime elezioni"

Pd e Avs invitano a tenere alta l'attenzione sulle prossime elezioni amministrative.

Marco Sarracino, deputato e membro della segreteria nazionale Pd, commenta:

"Quanto avvenuto stamane a Melito racconta, ancora una volta, la drammatica condizione di questo importante comune del napoletano. Continua, purtroppo, ad emergere una commistione molto forte tra politica ed associazioni camorristiche. Nell'ultima campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale, il Pd ha sostenuto con forza la candidatura di Dominique Pellecchia, proprio per offrire alla città un'alternativa libera da condizionamenti e che facesse della lotta alla criminalità un proprio tratto identitario. Nel ringraziare la magistratura e le forze dell'ordine per l'importante lavoro che quotidianamente svolgono, riteniamo che per Melito occorrano provvedimenti di carattere straordinario per spezzare definitivamente i legami tra la criminalità e una certa malapolitica, inaugurando una nuova stagione di rinnovamento e cambiamento".

Per la senatrice campana Pd Valeria Valente,

"Stando a quanto finora emerso, siamo in presenza di un quadro inquietante su cui aspettiamo, ovviamente, sia fatta piena luce dalla magistratura. Purtroppo quanto accaduto a Melito rischia di confermare l'evoluzione della criminalità organizzata, sempre più animata dall'obiettivo di infiltrare l'amministrazione pubblica a tutti i livelli. Un fenomeno che in alcune realtà del nostro territorio è ben noto ancora oggi. Si tratta adesso, anche in vista delle prossime amministrative che coinvolgeranno diversi comuni della Regione, di mantenere alta la guardia. Deve essere questa l’assoluta priorità da parte delle forze politiche. Di tutte le forze politiche. Il reato di scambio elettorale politico mafioso, che compare nell'indagine odierna insieme ad altri gravissimi capi d'accusa, è una delle forme più infami di tradimento dello Stato e dei cittadini, del patto democratico e civile. Per questo abbiamo bisogno del propagarsi di una coscienza diffusa, nella politica e nella società, che dia vita a quegli anticorpi di legalità che, soli, possono contrastare le mafie in modo definitivo".

Mentre il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, del gruppo Misto del Senato, aggiunge:

"L'arresto del sindaco, del presidente del Consiglio Comunale e di alcuni consiglieri comunali di Melito di Napoli per voto di scambio, al termine di un'inchiesta della Dia di Napoli e coordinate dalla Dda, e lo scioglimento dei Consigli comunali di Castellammare di Stabia e di Torre Annunziata per infiltrazioni camorristiche, ci confermano del legame tra affari, consorterie, politica locale e i gruppi criminali nel napoletano. E ci confermano che la camorra è ancora forte, riesce a infiltrarsi facilmente nelle amministrazioni pubbliche e a pilotare elezioni e affari. La questione criminale è ormai un dato strutturale e la capacità di infiltrarsi della camorra non va sottovalutata. Bene la risposta forte dello Stato, ma è necessario che anche la politica si interroghi sulla selezione della classe dirigente per spezzare definitivamente il legame tra la criminalità e una parte della politica. Ora massima attenzione alla prossima tornata amministrativa nel napoletano e in Campania".

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