Voragine al Vomero in via Scarlatti, Abc: crollata fogna privata. Verifiche anche sugli alberi

Verso la chiusura la voragine di 3 metri in via Scarlatti al Vomero. Dopo il crollo della strada, avvenuto la notte di martedì 25 marzo, a seguito del passaggio di un autocompattatore di medie dimensioni di Asìa, gli operai dell'Abc si sono subito messi all'opera per riparare la buca e ripristinare il manto stradale. Il cedimento, infatti, secondo le prime informazioni, sarebbe stato causato da una conduttura fognaria privata. Nel crollo sarebbero stati coinvolti anche i sottoservizi interrati, tra i quali un pozzetto della Telecom.
Da qui, la necessità di riparare i guasti. "La società telefonica – spiega a Fanpage.it il consigliere comunale Rosario Andreozzi, che si è interessato della vicenda – è intervenuta, aggiustando il pozzetto. La voragine, quindi, a quanto si apprende, dovrebbe essere colmata entro domani, sabato 29 marzo 2025, in tempi record. Resterà solo l'ultima verifica degli alberi da parte del servizio verde cittadino".

Cosa ha causato la frana in via Scarlatti: l'indagine di Abc
La voragine di circa 3 metri di diametro si è aperta improvvisamente al centro della carreggiata nella giornata di martedì 25 marzo scorso. Secondo quanto ricostruito, il cedimento sarebbe avvenuto a seguito del passaggio del camion dell'azienda dell'igiene urbana. Ma il transito del mezzo pesante sarebbe andato ad incidere su una porzione di strada già fragile, probabilmente, a causa di infiltrazioni. Quale sia stata la causa non è ancora accertato definitivamente.
Ma l'Abc, l'azienda speciale dell'acqua pubblica del Comune di Napoli, ha condotto accertamenti, escludendo che si sia trattato del collasso dell'acquedotto o della fognatura pubblica. "I tecnici – spiega Andreozzi – hanno fatto verifiche sulla causa della frana e non è di responsabilità della condotta pubblica, ma di privati. Abc sta risalendo ai responsabili". A questi ultimi potrebbe essere chiesto di riparare il danno o un rimborso. "È stata fatta anche una verifica sulle radici degli alberi – continua Andreozzi – per capire se fossero state danneggiate o se hanno causato il danno. Ma dai primi esiti sembra che gli alberi non c'entrino".
