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Vomero, l’albero crollato a via Bernini non “respirava”: ucciso dal “terreno asfittico”

La relazione degli agronomi del Comune: “C’era marciume radicale”. L’assessore Santagada: “Ispezioneremo tutti gli alberi della strada”
A cura di Pierluigi Frattasi
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L'albero crollato al Vomero, in via Bernini, un Celtis Australis, non aveva più radici. All'esterno sembrava apparentemente sano. Dentro, invece, era cavo. Una situazione, quindi, imprevedibile con ispezioni esterne. La relazione tecnica dei periti agronomi del Comune di Napoli ha evidenziato, tra le varie criticità, a quanto apprende Fanpage.it, "un apparato radicale di ridotto sviluppo, con assenza di significativi cordoni radicali di reazione, marciume radicale dovuto a terreni asfittici e radici strozzanti di notevoli dimensioni a profondità di 80 centimetri".

In pratica, l'albero a causa forse delle caratteristiche del terreno dove era piantato, non poteva realizzare lo scambio di minerali e gas necessario per la sua sopravvivenza. Una situazione sulla quale adesso il Comune di Napoli vuole vederci chiaro. Il crollo è avvenuto lunedì scorso, a causa del forte maltempo che si è abbattuto sulla città, con violente raffiche di vento. Una pianta di grosso fusto come quella che si trovava in via Bernini, ma in precarie condizioni di salute, non ha resistito.

Ora il Comune vuole capire se ce ne siano anche altre nelle stesse condizioni, per intervenire tempestivamente. "Il ribaltamento dell’albero – spiega l'assessore al Verde, Vincenzo Santagada – ha evidenziato una criticità del sito di radicazione dell’albero. Si procederà in prima istanza all’ispezione radicale su un numero limitato di alberi in prossimità di quello ribaltato, al fine di indagare se la criticità è estesa ad altri punti dell’arteria stradale". Ma nei prossimi mesi, l'amministrazione ha già annunciato l'avvio di un monitoraggio straordinario di tutti i 40mila alberi di Napoli con nuovi strumenti come il Dendrodensimetro che faranno la Tac anche interna alle piante.

Le indagini sugli alberi con strumenti sofisticati

Come si interverrà, quindi? Le indagini di questo tipo non sono molto semplici. Se un albero è apparentemente sano, il controllo esterno con la VTA – Visual Tree Assessment – non basta. Bisogna ricorrere a strumenti sofisticati per capire come stia invece al suo interno. L'ispezione dell'apparato radicale degli alberi sui marciapiedi, finalizzata a rilevare criticità anche sul sito di radicazione, può essere condotta solo a seguito di rimozione di tutta la pavimentazione circostante e di uno scavo vicino al colletto, ossia l'attaccatura al suolo.

L'albero caduto al Vomero, infatti, era sanissimo dal colletto in sù, ma mancava dell'apparato radicale. Per poterlo capire, si sarebbe dovuto scavare sotto il marciapiedi. Il Comune adesso provvederà ad ispezionare gli alberi vicini per capire se il problema è legato al sito. Lo farà attraverso un bando ad affidamento diretto ad una ditta specializzata. Si interverrà con il sistema AirSpade, che consente di scavare il terreno fino a 80 centimetri e di verificare se ci sono le radici dell'albero. Si tratta di un sistema di scavo non invasivo ad aria compressa.

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