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Vomero, la bottega di coralli di San Martino rischia di chiudere dopo 100 anni: la lettera dei titolari

La bottega di coralli e camei della famiglia Coppola a rischio chiusura a causa dei ritardi dei lavori al muro di cinta della Certosa e del Castello. Lettera dei titolari: “Aiutateci a non scomparire”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Rischia di chiudere dopo 100 anni di attività la storica bottega di coralli e camei "Coppola" di San Martino a Napoli. L'antico negozio ha chiuso i battenti a causa del perdurare delle impalcature sul miro di cinta che delimita Castel Sant'Elmo e la Certosa. A lanciare l'allarme è il Comitato San Martino, che ha pubblicato anche una accorata lettera di appello della Famiglia Coppola, artigiani storici che custodiscono da centinaia di anni l'antica tradizione partenopea della lavorazione del corallo. Il negozio di San Martino era già presente negli anni '30 del Novecento nello stesso punto dove si trova oggi – in precedenza si trovava in via Chiatamone. "Purtroppo – sottolinea Francesco Di Mauro, del comitato – si avvia a un triste epilogo di questa storica attività legata ad uno dei mestieri artigianali meglio conosciuti al mondo".

L'appello dei comitati a Comune e Regione: "Salvate la bottega"

Il Comitato San Martino ha scritto alla Regione Campania e al Comune di Napoli per salvare la bottega: "Chiediamo ad ognuno per le proprie competenze di attivarsi per scongiurare la possibilità di veder scomparire da San Martino un punto di riferimento, assolutamente non solo commerciale, ma soprattutto identitario e quindi culturale della città".

Una storica "bottega" di artigiani del corallo di San Martino subisce un altro definitivo colpo! Da numerosi decenni i negozi di corallo hanno contribuito ad identificare il "borgo" di San Martino, hanno goduto della medesima celebrità del Museo, della Certosa, di Castel S. Elmo, del Belvedere. I milioni di turisti che sono transitati da quelle parti nei tempi passati sapevano di venire a vedere quelle bellezze ma sapevano anche di avere una sorta di "appuntamento" con lo shopping caratteristico di quel luogo: il corallo ed i suoi cammei.

E conclude:

Le nostre prime lotte per la pedonalizzazione del Largo San Martino (per lungo tempo sotto sequestro della Magistratura nei primi anni '90) le abbiamo fatte con loro. Così come quella per la riqualificazione della zona e della Pedamentina. Oggi abbracciamo la causa della famiglia Coppola, una tra le storiche dinastie artigiane del corallo, vittima anche essa della incuria e dei ritardi che lo Stato ha esercitato per la messa in sicurezza del muro di cinta del Castello e che ha dato origine a chiusure, incertezze, perdite economiche.

La lettera degli artigiani del corallo Coppola

Di seguito la lettera degli artigiani del corallo Coppola:

Vi scriviamo per portare alla vostra attenzione una situazione di estrema gravità che riguarda il negozio storico Coppola, attivo dai primi anni del ‘900 e simbolo dell'artigianato napoletano nella lavorazione dei coralli e dei cammei. Questa attività, che rappresenta un autentico tesoro del patrimonio culturale di Napoli, è stata costretta a chiudere le sue porte il 2 gennaio 2025. La famiglia Coppola, custode di questa tradizione da quattro generazioni, ha visto infrangersi gli sforzi di oltre un secolo di lavoro. Negli ultimi dieci anni, nonostante tentativi e sacrifici, non si è riusciti a trovare un accordo con l'ente proprietario. Il negozio, fondato da Eduardo Coppola e situato nell'attuale sede di Largo San Martino 13 dal 1925-1929, rappresentava non solo un'attività commerciale, ma anche un simbolo della storia e della cultura partenopea.

Poi prosegue:

Nel 2015, la famiglia affrontò una prima minaccia di chiusura a causa di presunti problemi di stabilità del fabbricato. Tuttavia, grazie al parere tecnico dell'illustre Ingegnere Prof. Renato Sparacio, tali sospetti furono smentiti, permettendo all'attività di proseguire. Da allora, però, il degrado dell'edificio è peggiorato a causa dell'incuria delle amministrazioni locali e regionali, che non hanno mai adottato misure risolutive nonostante le numerose denunce. La situazione del barbacane che sostiene la palazzina, installato come misura temporanea ormai da dieci anni, è particolarmente emblematica: trascurato e degradato, è divenuto un ricettacolo di immondizia e un simbolo dell'abbandono istituzionale.

E conclude:

Oggi, il negozio Coppola è chiuso. Non ci sono garanzie per il futuro delle opere storiche in esso custodite, né per la tutela della mobilia antica che fa parte della sua identità. La famiglia Coppola, che da sempre rappresenta un'eccellenza dell'artigianato napoletano, non ha certezze sul destino dell'attività e chiede un intervento urgente. Questa chiusura non rappresenta solo la perdita di un negozio, ma un colpo al cuore del patrimonio culturale napoletano, che rischia di perdere una delle sue tradizioni più autentiche. Facciamo appello alle istituzioni competenti affinché intervengano con urgenza per • Garantire la sicurezza e la salvaguardia dell'edificio e delle opere d'arte che contiene • Permettere la riapertura del negozio, dando continuità a una tradizione che ha reso Napoli celebre nel mondo • Preservare il corallo e il cammeo come parte integrante dell'identità culturale della nostra città. Chiediamo inoltre alla cittadinanza, agli esponenti del mondo culturale e ai mezzi di informazione di unirsi alla nostra causa per impedire che un pezzo di storia venga cancellato. Confidiamo nella vostra attenzione e nel vostro impegno per difendere questo patrimonio unico.

Con fiducia, La famiglia Coppola

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