“Virus dell’influenza più aggressivo nel 2024, molti casi in Australia. Vaccinatevi” parla il presidente dei medici
“Il virus dell'influenza quest'anno si preannuncia particolarmente aggressivo. Se guardiamo a quanto accaduto quest'estate in Australia, si è verificata l'epidemia più intensa degli ultimi anni. In particolare per il ceppo virale H3N2, che pare stia mostrando una particolare contagiosità. In Campania sono già state consegnate le dosi di vaccino anti-influenzale agli studi dei medici di famiglia, la campagna vaccinale partirà il 1 ottobre prossimo”.
A parlare a Fanpage.it è Silvestro Scotti, medico di base e Segretario della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg). “Abbiamo già avuto un'estate difficile – spiega – Nell'ultima fase si è registrata una ripresa del Covid19, con sintomi però non preoccupanti, ma con un'attenzione che deve restare costante per pazienti fragili. Ma abbiamo avuto anche gastroenteriti e raffreddori per uso eccessivo dei condizionatori”.
Dottore, cosa dobbiamo aspettarci dall'influenza dell'inverno 2024-'25?
Il virus quest'anno sarà molto aggressivo. Il ceppo dell'H3N2 è un tipo di virus che sembra non trovi particolare memoria immunologica nella popolazione. È come se fosse un primo contatto. Il suo arrivo è previsto per le prossime settimane in Italia. Al momento non è stato ancora identificato nel nostro Paese.
Quali sono le sue caratteristiche?
Sembra che sia particolarmente contagioso. Siamo di fronte a un virus che non ha memoria immunologica precedente. La conseguenza è che l'influenza potrebbe durare qualche giorno in più.
Come si cura?
Come per tutte le malattie virali, non serve prendere antibiotici, salvo che ci siano complicanze che vanno valutate dal medico. Non bisogna anticipare l'assunzione di antibiotici, che è solo dannosa. Il virus va curato con farmaci sintomatici che ci permettono di ridurre i fastidi, il dolore articolare, la febbre, i muchi, la tosse. In attesa che il sistema immunitario agisca ed elimini la malattia virale.
Si può prevenire?
La vaccinazione è importante. L'indicazione del ministero è di partire dal 1 ottobre 2024 con la campagna vaccinale. A Napoli abbiamo già avuto la consegna delle dosi di vaccino anti-influenzale questa settimana. L'Asl Napoli 1 Centro ha adottato una soluzione innovativa, e bisogna darne atto al direttore Ciro Verdoliva che ha creato una filiera diretta tra direzione generale, dipartimenti di prevenzione, dipartimento farmaceutico e Aft, che ha consentito di avere quest'anno le dosi con largo anticipo rispetto al passato.
Chi può ricevere il vaccino gratuitamente?
Il vaccino viene offerto gratuitamente ai pazienti con patologie croniche, anziani over 60, bimbi da 6 mesi fino a 6 anni, donne in gravidanza o che hanno partorito da poco. Nonché ad alcuni soggetti speciali, personale sanitario, dell'assistenza, della scuola.
Quanti tipi di vaccino anti-influenzale ci sono?
Per l'influenza esistono diverse tipologie di vaccino che il medico deve coordinare sul singolo paziente. Il tetravalente è indicato per tutti sotto una certa età. Per i pazienti sopra i 65 anni è meglio il vaccino adiuvato, che ha un'azione di spinta sul sistema immunitario per dare una riposta migliore. Poi ci sono vaccini specifici protettivi per pazienti fragili. Per i bimbi c'è lo spray nasale.
E per gli altri vaccini?
Dovremmo ricevere il vaccino per lo pneumococco a breve e subito dopo quello per lo zooster. Per il Covid19 alcune Regioni parlano già di consegne. Ma in questo caso la gara è europea, mentre la distribuzione statale. Per gli altri vaccini le gare sono regionali. Il problema delle campagne vaccinali è la logistica. Non si possono concentrare tutti i vaccini in tre mesi all'anno. I vaccini per pneumococco e zooster si potrebbero fare tutto l'anno, non sono stagionali. Così si gestirebbe meglio l'afflusso dei pazienti. In Italia quest'inverno ci attendiamo 14 milioni di contagiati dall'influenza. Si parla di 400 pazienti per ogni medico di base. Il sistema deve essere organizzato meglio con infermieri, collaboratori, un sistema di aggregazione con altri medici che dia continuità e sicurezza al paziente.