Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: chiesto il processo per 107 imputati
Chiesto il rinvio a giudizio per 107 imputati per le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nella provincia di Caserta, avvenute ormai due anni fa, nell'aprile del 2020: si tratta di agenti della Polizia Penitenziaria e funzionari del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria). La richiesta è arrivata durante l'udienza preliminare che si è tenuta davanti al gup di Santa Maria Capua Vetere Pasquale D'Angelo. In totale erano 120 gli indagati: per uno degli agenti, però, è stato richiesto il proscioglimento, così come per altri 12 alcuni mesi fa; altri due imputati, invece, hanno chiesto di poter accedere al rito abbreviato.
Le violenze sui detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere
Anche se sono venute a galla soltanto successivamente, con le perquisizioni e gli arresti delle persone coinvolte, le violenze in danno ad alcuni detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si riferiscono al 6 aprile del 2020. Quel giorno, infatti, nell'istituto penitenziario della provincia di Caserta alcuni detenuti misero in atto una protesta contro le misure anti-Covid appena introdotte, dal momento che l'Italia – e il mondo intero – si trovava nella battute iniziali della pandemia di Coronavirus. Come rappresaglia alla protesta, alcuni agenti della Penitenziaria misero in atto invece una violenta repressione, fatta di botte, aggressioni e torture contro i detenuti. Il 4 maggio successivo, il detenuto Lamine Hakimi, anche lui vittima delle violenza, morì poi nella sua cella, dove era stato posto in isolamento proprio successivamente alle botte ricevute: per la sua morte sono indagati 12 persone.