Violenze in carcere, Ministero sospende i 52 indagati dell’inchiesta su Santa Maria Capua Vetere
Il ministero della Giustizia ha disposto la sospensione immediata per tutti i 52 indagati, tra funzionari e agenti della Polizia Penitenziaria, coinvolti nell'inchiesta sulle violente nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) del 6 aprile 2020, dopo una protesta dei reclusi in seguito all'emersione di un caso di Coronavirus. La ministra Marta Cartabia ha chiesto approfondimenti sull'intera catena di responsabilità e un rapporto anche sugli altri istituti.
Il Ministero e il Dipartimento amministrazione penitenziaria si dicono sconcertati dalle immagini diffuse ed esprimono ferma condanna per le umiliazioni e le violenze inflitte ai detenuti. Nei video, registrati dalla videosorveglianza interna del carcere, si vedono numerosi abusi ai danni dei reclusi durante le perquisizioni scattate in seguito alla protesta; la corposa ordinanza racconta uno scenario dell'orrore: detenuti manganellati di continuo e senza motivo, costretti a stare faccia al muro per non vedere da dove arrivavano le botte e chi le sferrava, picchiati fino allo sfinimento e poi lasciati in cella senza cure mediche.
La ministra Cartabia ha definito la vicenda "una offesa e un oltraggio alla dignità della persona dei detenuti e anche a quella divisa che ogni donna e ogni uomo della Polizia Penitenziaria deve portare con onore, per il difficile, fondamentale compito che è chiamato a svolgere". Fatti salvi gli ulteriori accertamenti dell'autorità giudiziaria e tutte le garanzie per gli indagati, la ministra della Giustizia ha parlato di "un tradimento della Costituzione: l'art.27 esplicitamente richiama il ‘senso di umanità", che deve connotare ogni momento di vita in ogni istituto penitenziario".
Le misure sono state eseguite due giorni fa, tra gli indagati ci sono non solo i vertici del carcere di Santa Maria Capua Vetere e numerosi agenti della Polizia Penitenziaria, sia in servizio nella struttura del Casertano sia intervenuti appositamente per le perquisizioni, ma anche il provveditore delle carceri campane. Nel dettaglio, l'inchiesta ha portato all'emissione di 52 misure cautelari, eseguite due giorni fa; 8 di custodia in carcere, 18 agli arresti domiciliari, 3 di obbligo di dimora e 23 interdittive della sospensione dell'esercizio del pubblico ufficio.