Violenze a Santa Maria, nei video agente tenta di difendere detenuti durante irruzione
I detenuti sono nella sala della socialità, nella stanza c'è anche un tavolo da ping pong. Un agente della Polizia Penitenziaria dice qualcosa, gesticolando con la mano. Subito dopo, l'irruzione: i poliziotti, una trentina, entrano e cominciano a colpire anche quelli che stanno seduti. In pochi attimi la sala è piena, la maggior parte in assetto antisommossa. E giù manganellate. Un poliziotto in divisa cerca di difendere alcuni detenuti, in un paio di occasioni si frappone e allontana il collega in antisommossa, ma è un tentativo vano: i colpi non si fermano, vanno avanti a un metro da lui.
Le scene sono raccontate dai nuovi video, registrati dalle telecamere di videosorveglianza del carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere e pubblicati nelle scorse ore dal Corriere della Sera. Le immagini risalgono al pomeriggio del 6 aprile 2020, quando ci fu quella che il gip, nell'ordinanza da 52 misure cautelari per funzionari e agenti della Penitenziaria, definisce "una orribile mattanza".
Secondo gli inquirenti fu una rappresaglia mascherata da perquisizioni straordinarie, arrivata in seguito alla protesta del giorno prima, quando decine di detenuti avevano occupato sei sezioni del carcere per protesta per chiedere test anti Covid e mascherine. In un altro filmato, registrato un paio di minuti dopo, sempre nella sala della socialità, si vedono alcuni detenuti costretti a stare faccia al muro, prima in piedi e poi inginocchiati. Poi vengono portati altrove, manganellati mentre camminano; uno si regge la fronte, probabilmente dopo aver subìto un colpo.
Violenze a Santa Maria, agente cerca di difendere i detenuti
Nel video dell'irruzione si vedono, a più riprese, due agenti che cercano di tenere a distanza i poliziotti dell'antisommossa dai detenuti. Uno di loro, in particolare, mentre parla con loro, probabilmente ordinando di spostarsi o di non reagire, più volte tiene i colleghi lontano con un braccio, in una occasione afferra anche un manganello per fermare i colpi. La telecamera non inquadra tutta la stanza, non è quindi possibile capire cosa stesse accadendo nella parte nascosta. Quello che è evidente, però, è che i pestaggi proseguono.