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Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)

Violenze a Santa Maria: chiesto carcere per comandante, domiciliari per ex provveditore

Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, i pm hanno presentato appello al Riesame: chiesti carcere per ex comandante e domiciliari per ex provveditore.
A cura di Nico Falco
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Il Riesame dovrà vagliare le posizioni di 45 indagati nell'inchiesta sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: per 15 di loro, compreso il comandante Colucci, il pm ha chiesto il carcere, mentre per altri 30 (tra cui l'ex provveditore campano Fullone), sono stati chiesti gli arresti domiciliari. L'udienza sul ricorso presentato dalla Procura contro le decisioni del gip sammaritano Sergio Enea si terrà il prossimo 26 novembre, davanti al Tribunale del Riesame di Napoli; in caso di accettazione, la richiesta dovrà passare l'ulteriore vaglio della Cassazione.

Il ricorso è stato presentato dal procuratore aggiunto Alessandro Milita e dai sostituti procuratori Daniela Pannone e Alessandra Pinto e riguarda 45 indagati per i quali il gip aveva escluso alcuni capi di imputazione e aggravanti, rigettando la richiesta di misura cautelare o concedendo una misura diversa da quella proposta dagli inquirenti. Lo scorso 6 aprile il gip di Santa Maria Capua Vetere aveva emesso 52 misure cautelari (sul totale di 120 indagati) nei confronti di agenti della Polizia Penitenziaria e funzionari del Dap: 8 in carcere, 18 ai domiciliari, 3 obblighi di dimora e 23 sospensioni dal servizio; il prossimo 15 dicembre il giudice si dovrà pronunciare sulle richieste di rinvio a giudizio formulate nei confronti di 108 indagati.

Violenze a Santa Maria, chiesto carcere per comandante

In particolare, il ricorso dei pm di Santa Maria Capua Vetere guarda la morte del detenuto Lamine Hakimi, classificato dal gip come suicidio: inizialmente per i pm il decesso era stato classificato come morte in conseguenza di altro reato e successivamente era stato invece ipotizzato il reato di omicidio colposo per gli indagati. Il carcere è stato richiesto per Pasquale Colucci, comandante del gruppo di Supporto agli interventi, Anna Costanzo, commissario capo responsabile del reparto Nilo, Gaetano Manganelli, ex comandante della Penitenziaria del carcere sammaritano, il sovrintendente Salvatore Mezzarano, tutti attualmente ai domiciliari.

Violenze in carcere, chiesti domiciliari per ex provveditore Fullone

Tra i 30 indagati per i quali la Procura ha richiesto i domiciliari, invece, figura Antonio Fullone, ex provveditore alle carceri della Campania, destinatario a giugno della misura interdittiva della sospensione per 6 mesi per il reato di depistaggio; per gli inquirenti Fullone è responsabile anche di maltrattamenti mediante omissione, cioè di non avere fatto nulla per evitare le violenze.

La stessa misura, e per lo stesso motivo, è stata richiesta nei confronti di Maria Parenti (che il 6 aprile aveva sostituito la direttrice Elisabetta Palmieri, in quel periodo assente per malattia e successivamente rimossa ma per altre vicende); sono stati chiesti i domiciliari anche per i medici in servizio il giorno delle violenze, Raffaele Stellato e Pasquale Iannotta, entrambi solo indagati, per gli inquirenti responsabili del reato di falso (escluso a giugno dal gip). I domiciliari sono stati richiesti, infine, anche per Tiziana Perillo e Nunzia di Donato, comandanti del Nucleo Operativo Traduzioni e Piantonamenti, la prima per quello di Avellino e la seconda per quello di Santa Maria Capua Vetere, e per altri agenti che a giugno erano stati soltanto sospesi dal servizio.

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