Violentata nella baraccopoli dell’ex mercato ittico di Napoli, arrestato l’aggressore dopo una chiamata al 112
Orrore nella baraccopoli della zona portuale, lì dove sorgeva un tempo il mercato ittico di Napoli, tra via Alessandro Volta e calata Vittorio Veneto, una zona oggi immersa nel più totale degrado. Lì una donna di 30 anni, immigrata guineana, è stata barbaramente abusata mentre era in una delle baracche tra la strada e i cancelli che delimitano il porto industriale, ed è stata costretta ad un rapporto sessuale.
Ad allertare i carabinieri al 112 è stata una persona che si trovava nei paraggi ed ha sentito la donna urlare e chiedere aiuto. Grazie alle indicazioni della vittima, i carabinieri hanno individuato e arrestato l'uomo: ha 37 anni, origini ghanesi ed è già noto alle forze dell'ordine. Portato in carcere, l'uomo dovrà rispondere di violenza sessuale. La vittima è stata portata in ospedale. Il violentatore è un senza fissa dimora e vive nella baraccopoli all'ombra dei container navali, lì dove si è verificato l'abuso.
Il degrado nell'area dell'ex mercato Ittico di Napoli
Quella dell'ex mercato Ittico di Napoli, chiuso ormai da un decennio e oggi purtroppo scenario di un ennesimo dramma, è una vasta area della zona portuale che punta verso il quadrante Orientale (parallela a quella che un tempo si chiamava "Via Marittima") e oggi è immersa nel degrado più cupo. Da tempo i residenti, uniti anche in comitati, denunciano furti e chiedono un intervento dell'Amministrazione comunale, anche per liberare l'area dalla barraccopoli improvvisata. C'è un progetto di riqualificazione urbana e bonifica: un Teatro sperimentale e per le arti, dotato di spazi per ospitare spettacoli, esposizioni e performance, insieme al Parco della Marinella, del quale l'ex mercato sarà uno dei tre accessi.
Si tratta d'un sito ubicato in una zona strategica: all'interno del Porto di Napoli, e a due passi da piazza del Carmine e dalle Torri Aragonesi. Costo dell'operazione: 10 milioni di euro. La progettazione – se n'è avuto notizia ad aprile 2024 – sarà affidata al Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".