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Vincenzo De Luca difende Franco Alfieri: “Sciacallaggio su di lui, lasciate lavorare i pm”

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, è intervenuto alla Festa dell’Unità del Sannio e sul terzo mandato ha detto: “Il destino della Campania si decide qui, non a Roma”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Vincenzo De Luca (a sinistra) e Franco Alfieri (a destra)
Vincenzo De Luca (a sinistra) e Franco Alfieri (a destra)

“Sapete che in questi momenti, siccome c'è un problema giudiziario per il sindaco di Agropoli, qualcuno pensa di fare sciacallaggio. Miserabili, fate lavorare i magistrati. Fate le persone civili e ricordatevi sempre che dietro un indagato c'è una famiglia e ci sono dei figli”. Vincenzo De Luca rompe il silenzio sull'inchiesta che ha portato all'arresto di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia di Salerno, nonché fedelissimo del governatore della Campania.

L'ex sindaco di Salerno parla ai militanti dem riuniti alla Festa dell'Unità del Pd del Sannio, a Foiano di Val Fortore, in provincia di Benevento. Poche parole sulle indagini che hanno coinvolto Alfieri, nel corso di un lungo intervento nel quale il governatore è tornato sulla sua ricandidatura per il terzo mandato – in Campania si vota per le elezioni regionali nel 2025 – e non risparmiando le stilettate al Pd: “La vita del Pd della Campania si decide qui, non a Roma. Schlein si era proposta come il cambiamento ma in due anni non è cambiato nulla, non si valorizza il merito ma i maggiordomi dei capicorrente”.

De Luca: “Pd partito anomalo”

“Il Pd – ha detto il governatore della Campania – è un partito totalmente anomalo, che non può esistere in natura. Per il 90% abbiamo un gruppo dirigente che non ha nessun legame con il territorio, non ha il voto neanche della madre e si consente il lusso di attaccare il presidente di Regione più votato in Italia”.

De Luca poi risponde per le rime a chi gli chiede se esista un sistema di potere in Campania:

Il mio sistema di potere è la fatica – ha detto il governatore – il lavoro, il sangue che sto buttando in questa regione, è la mutilazione di vita che mi sono imposto per cambiare la Campania.

E ha concluso:

In Campania il Partito Democratico è commissariato da due anni perché nell'ultimo congresso il 70% non ha appoggiato la mozione di Schlein. Non accade neanche nel nord Corea. Misiani avrebbe dovuto dimettersi dopo aver chiesto scusa”.

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