Vincenza Donzelli, morta dopo il parto a Napoli, il fratello: “Vogliamo sapere cosa è successo”
"Non so se ci sono delle colpe o dei colpevoli. So solo che mia sorella è entrata in una sala parto e non è più uscita. E un giorno Vincenzo dovrà sapere perché non ha la mamma".
Gianluca Donzelli poco dopo la morte della sorella si è chiuso in un lungo silenzio, come la sua famiglia. La perdita di Vincenza, molto conosciuta in città, fu un dolore per tutta Napoli. La donna era in attesa del primo figlio insieme al compagno Andrea, figlio dello storico attore napoletano Vincenzo Cannavale, scomparso nel 2011. Enza era molto nota per la sua attività nella Galleria Borbonica. Ma facciamo un passo indietro.
Il 13 agosto 2022 Enza Donzelli muore, come racconta suo fratello: "È entrata in una sala parto senza mai uscirne". La vicenda, che scosse profondamente l'opinione pubblica è al momento sotto la lente d'ingrandimento della magistratura, che lo scorso 22 gennaio ha rinviato l'udienza preliminare ad aprile 2024. La richiesta della Procura è per il rinvio a giudizio di 4 medici. Vincenza Donzelli è morta dopo aver dato alla luce il suo primo figlio, in circostanze che la famiglia chiede da tempo siano chiarite.
"Non so se ci sono colpe o colpevoli", ripete più volte Gianluca. Lo ripeterà spesso nel corso dell'intervista rilasciata a Fanpage.it, insieme alla fiducia nel lavoro della magistratura. "Quello che è successo a mia sorella io non voglio che riaccada più. La cosa più brutta, che non auguro a nessuno, è sentire le urla di tua mamma tra le tue braccia. Perché sentire le urla di una mamma che ha perso un figlio o una figlia, e dover avere la responsabilità di dire a tua mamma che tua sorella non c'è più, è una cosa che non auguro a nessuno".
Gianluca ha vissuto per 15 anni all'estero. Aveva una carriera da chef avviata e una vita che ha dovuto improvvisamente lasciare. "Ero tornato per festeggiare, mi sono trovato in un inferno". Dopo la morte della sorella si è completamente dedicato alla famiglia e al nipotino Vincenzo. Spiega più volte che lui ha potuto scegliere di farlo. Che si sente un "fortunato", nonostante la tragedia che vive ancora oggi. Dopo aver lasciato tutto, per assistere suo padre, sua madre e tutta la famiglia, ha potuto mettere in pausa la sua vita. "Se fosse successo a un semplice impiegato?", si chiede il fratello di Enza, che sottolinea come non ci sia un sostegno per chi, mentre attende di sapere se ci sia una responsabilità da accertare per la morte di una persona cara, si ritrova ad affrontare questo percorso da solo.
Dopo la morte di Vincenza, in molti hanno scritto a Gianluca per raccontare la propria storia, simile a quella che sta vivendo lui. Ed proprio questo, spiega, che l'ha spinto a parlare di quanto accaduto per la prima volta.
"Voglio sapere la verità. Io ho dovuto lasciare tutto, tutti i miei sogni. Quale istituzione c'è che ti aiuta? Che dice hai bisogno di uno psicologo? Questo bambino ha bisogno di un nido? Penso sia importante sentire la voce di chi è stato in silenzio come me per tanto tempo. Tra i tanti messaggi che mi spingono a venire qui, ci sono i messaggi di tante persone che hanno avuto la stessa esperienza, ma nessun supporto. Non potevano permettersi un avvocato, di non andare a lavoro, di pagare un nido, uno psicologo. E allora è per quelle persone che oggi parlo".