Villa Comunale di Napoli ai privati, proteste di comitati e partiti politici: “Subito chiarezza”
“Che fine hanno fatto i 2 milioni di euro di fondi pubblici della Città Metropolitana per manutenere la Villa Comunale di Napoli? Perché affidare la gestione del verde ai privati quando ci sono ancora i giardinieri municipali stipendiati per farlo?”. Sono alcune delle domande che in queste ore comitati civici, associazioni e partiti politici stanno facendo al Comune di Napoli. Venerdì, infatti, come anticipato da Fanpage.it, l’amministrazione comunale ha approvato la delibera che accoglie la richiesta di “affidamento gratuito e temporaneo” della manutenzione ordinaria del verde in Villa Comunale avanzata da Premio GreenCare. Un’iniziativa meritoria dell’associazione ambientalista, che a Napoli cura tantissimi progetti, e che per il polmone verde di Chiaia ha deciso di mettere sul piatto un piano triennale da 850mila euro di fondi propri. All’interno della Villa, poi, potranno essere eventualmente organizzate anche delle iniziative culturali che però dovranno sempre essere autorizzate dal Comune.
Lega: "Dubbi sull'affidamento"
L’iniziativa che mira a risanare la Villa Comunale del Lungomare, da troppi anni abbandonata al degrado, ha suscitato ampio dibattito in città. La Lega Salvini Premier, tramite Paolo Santanelli coordinatore della Lega Salvini Premier per la Municipalità 1 di Napoli e Simona Cipriani vice-coordinatore, in una nota chiede al Comune: “chiarimenti sull’approvazione della Delibera di Giunta per un piano triennale di manutenzione e cura della Villa Comunale di Napoli. Ben venga qualsiasi iniziativa che porti vantaggi alla città di Napoli a patto che il tutto avvenga sempre nella piena chiarezza e trasparenza amministrativa”.
“Alcuni punti dell’affidamento a nostro avviso restano tuttavia ancora oscuri – continua Santanelli – per cui ci interroghiamo 1) se esistano tutti i requisiti essenziali di partecipazione al bando di affidamento dal momento che il “Premio Greencare” è un’associazione e non una società di architetti e professionisti, così come richiesto dal relativo Avviso per Manifestazione di Interesse – Determina n. 8 del 30.10.2020; 2) perché mai è stata stabilita una durata dell’affidamento di tre anni allorquando il bando iniziale ne prevedeva solo uno di anno; 3) perché mai si è fatto ricorso ad un finanziamento esterno quando il Piano Strategico della città Metropolitana di Napoli del 2018, prevedeva uno stanziamento di 2 milioni di euro da destinare solo alla manutenzione della Villa Comunale? Trattandosi poi di un giardino con patrimonio arboreo e monumentale soggetto a vincolo storico-artistico e paesaggistico nonché territorio costiero tutelato, ci chiediamo infine se prima dell’affidamento, sia stato sentito il parere vincolante della Soprintendenza”.
Coppeto (Sinistra in Comune): "Affidamento ai privati è errore"
Sulla vicenda interviene Mario Coppeto, consigliere comunale di Sinistra in Comune: "Chi mi conosce sa che da Presidente della Municipalità 5 di Napoli ho sempre sostenuto la necessità di una collaborazione positiva tra pubblico e privato, specie nel campo della manutenzione del verde e specie alla luce delle difficoltà economiche in cui versa ormai da troppi anni l'ente comunale. Credo, tuttavia, che con l'annuncio dell'affidamento per tre anni (prorogabili) della Villa Comunale all'associazione Premio GreenCare il Sindaco Luigi de Magistris e l'Assessore competente Felaco abbiano commesso un errore enorme. Sia chiaro che non è un problema di nomi, ma di metodo e di merito. Come correttamente fanno notare le associazioni ambientaliste napoletane l'assegnazione di uno spazio verde dal forte carico storico e paesaggistico ad un privato per un periodo che va oltre l'ordinarietà e le regole, ma soprattutto senza alcun dibattito consiliare e nessun confronto pubblico, è insostenibile".
"La Villa Comunale – conclude Coppeto – è il bene ambientale più prezioso della città. Il mecenatismo merita rispetto e apprezzamento, ma non può sostituire le responsabilità e il ruolo dell'amministrazione comunale. L'amministrazione tutta, non la sola Giunta. Si porti la proposta in Consiglio, così che sia l'organismo democraticamente eletto a decidere per questa o altre soluzioni. A tal proposito voglio sgombrare sin d'ora il campo da qualsiasi dubbio: io sono per vagliare altre soluzioni, magari ripartendo anche dall'elaborazione di quel Regolamento per il Verde di cui Napoli non è ancora stata in grado di dotarsi nonostante l'impegno di comitati e associazioni. Se vogliamo fare un passo in avanti, facciamone immediatamente uno indietro e portiamo la questione relativa alla Villa Comunale nel dibattito pubblico della città".
Muscarà (M5S): “È ammissione fallimento De Magistris”
Critica anche Maria Muscarà, consigliera regionale M5S: “L’operazione di cessione a privati della nostra storica Villa è la chiara ammissione di un fallimento. Chi non è stato in grado di salvaguardare dal degrado e dalla fatiscenza il più importante polmone verde della città, per tradizione, storia e architettura, lo affida a terzi, sottraendo alla città un bene comune. Dopo aver messo in saldi i tram storici, che altrove avrebbero un valore inestimabile, aver eliminato alberi e verde in ogni angolo della città, e dopo i misteri irrisolti delle Torri Aragonesi e della Chiesa di Portosalvo, le cui opere di restauro sono avvolte nel mistero più fitto a oltre dieci anni dai rispettivi affidamenti, il paradosso lo si è raggiunto con l’affidamento della Villa Comunale a un’associazione privata”.
Le associazioni ambientaliste: "Il Comune ritiri la delibera"
Le associazioni ambientaliste Legambiente, Wwf Napoli, GreenItalia e Fiabl, in una nota, chiedono "la revoca del provvedimento di affido in gestione e la immediata apertura di un tavolo di confronto sul tema della gestione del verde pubblico e delle risorse economiche ad esso destinate.L’Assegnazione ad un’associazione della Villa Comunale per un periodo che va oltre l’ordinarietà e le regole, assunta da una amministrazione a fine mandato e senza alcun dibattito interno e nessun confronto pubblico è irricevibile". Anche il comitato Porto e Molo San Vincenzo pescatori Napoli si è associato.
L’associazione nazionale di protezione ambientale V.A.S. (Verdi Ambiente e Società), attraverso il suo Circolo di Napoli, intitolato ad “Antonio D’Acunto”, ha manifestato notevoli perplessità sull’affidamento ad organizzazioni private di un bene collettivo di enorme valore monumentale ed ambientale, come la storica Villa Comunale di Napoli. La Villa Comunale, col suo patrimonio botanico, è infatti un bene troppo prezioso per essere abbandonato al degrado – come purtroppo è successo negli ultimi anni – ma anche per un suo affidamento a privati senza sufficienti garanzie che il loro ‘investimento’ sulla manutenzione ordinaria del verde non apra la strada ad un’impropria gestione ‘ibrida’ di un bene pubblico e vincolato".
Assoimprendia: “Dove sono i 2 milioni di fondi pubblici per la Villa”
Assoimprendia (Associazione Nazionale Imprese di Difesa e Tutela Ambientale) chiede al Sindaco e alla sua Giunta “che fine abbiano fatto i 2 milioni previsti per la Villa Comunale annunciati due anni fa. Nel 2019, infatti – dice Alberto Patruno, Segretario di Assoimpredia – il Comune annunciò in pompa magna lo stanziamento di 14 milioni per la manutenzione dei parchi cittadini. Si trattava di risorse stanziate dal Piano strategico della Città metropolitana (Pon Metro-Patto per Napoli). Di questi 14, due erano destinati alla Villa comunale. Ad oggi non è stata appaltata alcuna gara. Assoimpredia chiede come possa Green Care, con soli 850mila euro, occuparsi della manutenzione ordinaria della Villa se prima non vengono appaltati e realizzati i lavori straordinari, quelli dei famosi da 2 milioni. Vengano impegnati subito i 14 milioni per ridare alla città l'utilizzo dei parchi cittadini”.