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Vigili nominati dirigenti, De Luca condannato da Corte dei Conti: danno erariale di 100mila euro

Per i giudici della Corte dei Conti va ritenuto che la condotta del Governatore “non sia connotata da solo, bensì da mera colpa grave”.
A cura di Nico Falco
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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è stato condannato al risarcimento di un danno erariale di 100mila euro per la vicenda della nomina a dirigenti responsabili della sua segreteria di quattro vigili urbani, in servizio presso il Comune di Salerno, che svolgevano mansioni di autista. La sentenza, definitiva, è stata emessa dalla I Sezione giurisdizionale centrale d'Appello della Corte dei Conti. In primo grado De Luca era stato condannato a risarcire un danno erariale stimato in 59mila euro, quasi la metà di quello stimato col secondo grado: 100.910,80 euro.

Le indagini erano state coordinate dalla Procura Regionale per la Campania della Corte dei Conti (pubblici ministeri Davide Vitale e Raffaele Faienza). I quattro agenti della Municipale erano stati inizialmente distaccati presso la Regione Campania, per svolgere le mansioni di autista di De Luca. Successivamente erano stati contrattualizzati come "responsabili di segreteria" nell'ufficio di diretta collaborazione della Presidenza della Giunta Regionale; nonostante continuassero a svolgere esclusivamente le mansioni di autista, aveva accertato il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, ai quattro venne quindi corrisposta una indennità dirigenziale.

Nella sentenza (presidente Massimo Lasalvia, consigliere relatore Carmela de Gennaro; consiglieri: Aurelio Laino, Giuseppina Mignemi e Beatrice Meniconi) si legge che si deve ritenere che la condotta di De Luca "non sia connotata da dolo, bensì da mera colpa grave". Il Governatore si era difeso sostenendo di ritenere "più funzionale e appropriato" per le sue esigenze avere una segreteria "mobile", che potesse meglio adattarsi "all'impostazione dinamica impressa alla sua attività", e quindi di avere scelto di farsi "coadiuvare da soggetti di propria fiducia, cui erano affidate, in via congiunta ed esplosiva, sia mansioni di responsabilità che meramente organizzative della propria agenda, nonché di ‘filtro' nelle comunicazioni con altri soggetti".

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