Vietato spacciare a Villaricca: così il clan voleva evitare controlli per salvaguardare i suoi affari
Nella mattinata di oggi, lunedì 5 giugno, i carabinieri e i militari della Guardia di Finanza, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 19 persone, ritenute affiliate al sodalizio camorristico Ferrara-Cacciapuoti, operante a Villaricca, nella provincia di Napoli: i 19 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio, tutti aggravati dalla finalità di agevolare il clan.
Le indagini dei militari dell'Arma e delle Fiamme Gialle hanno permesso di accertare che il clan – che insieme ai Nuvoletta e ai Casalesi rientra nel cartello denominato "Nuova Famiglia" – è suddiviso in due frange, quella legata ai Ferrare e quella legata ai Cacciapuoti. Il primo gruppo, secondo gli inquirenti, è a forte vocazione imprenditoriale; proprio per salvaguardare i suoi interessi, il sodalizio camorristico ha imposto il divieto di spacciare droga a Villaricca, al fine di evitare l'attenzione e i controlli da parte delle forze dell'ordine.
Inoltre, gli inquirenti hanno documentato anche 9 episodi estorsivi ai danni di imprenditori locali, tenuti a versare importi variabili dai 1.500 ai 5.000 euro per rimpolpare la cassa comune del clan.
Contestualmente alle 19 misure cautelari, i carabinieri hanno anche operato il sequestro preventivo di 11 società operanti soprattutto nel settore immobiliare, edile, degli idrocarburi, della caffetteria e della ristorazione e facenti riferimento al gruppo dei Ferrara: queste erano state costituite impiegando denaro derivante dalle attività illecite del sodalizio. Stando a quanto stimato dagli inquirenti, le società avevano un volume d'affari di circa 16 milioni di euro all'anno.