Vico Equense candidata come “Città creativa per la gastronomia” dell’Unesco

Eccellenze in cucina, sia per quanto riguarda le materie prime che per quanto riguarda coloro che le maneggiano: per questo Vico Equense, città della Penisola Sorrentina, è candidata come "Città creativa per la gastronomia" dell'Unesco. Il Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l'Unesco ha difatti approvato le candidature di Vico Equense e Bolzano come Città creative per il 2023; alle due città toccherà, entro il 30 giugno, inviare i propri dossier a Parigi. Il processo si concluderà il 30 ottobre con la decisione finale del direttore generale dell'Unesco.
Cannavacciuolo, Esposito e Guida, chef stellati di Vico Equense
Una storia di eccellenze gastronomiche quella di Vico Equense, sia sui fornelli ma anche dietro. La città della Penisola Sorrentina, infatti, ha dato i natali ad Antonino Cannavacciuolo, Gennarino Esposito e Peppe Guida, tutti e tre chef che hanno ottenuto nel corso della loro carriera, fino ad ora, numerose stelle Michelin.
"Una vocazione non solo millenaria, ma innovativa e pulsante che ha eletto questa terra meta prestigiosa del buon cibo e della buona ospitalità. Fare parte del network significa entrare in un circuito certificato Unesco, di città che si impegnano a condividere best practices, sviluppare partnership e progetti comuni" ha detto Peppe Aiello, sindaco di Vico Equense.
Quali sono le "Città creative" Unesco in Italia
In tutto il mondo sono 295 le Città creative dell'Unesco, ognuna per un campo specifico nel quale eccelle. In Italia, invece, le Città creative sono 13: Biella, Carrara, Fabriano e Como per l'artigianato; Alba. Bergamo e Parma per la gastronomia; Bologna e Pesaro per la musica; Roma per il cinema; Torino per il design; Milano per la letteratura; Modena per le media arts.