Viaggio in una delle botteghe storiche di San Gregorio Armeno dove nascono i pastori

Con il maestro dell’arte presepiale Genny Di Virgilio per capire dove nascono i pastori, tra attualità e tradizione.
A cura di Peppe Pace
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Genny Di Virgilio.
Genny Di Virgilio.

C'è meno folla del solito a San Gregorio Armeno, la storica via dei presepi, da sempre ambita meta turistica e tra le principali attrazioni di Napoli, non solo a Natale. Di questi tempi, negli anni scorsi, si riusciva a stento a camminare, facendosi strada tra quello che Genny di Virgilio, storico artigiano e maestro dell'arte presepiale, chiama "il tappeto umano". Ma dal canto suo, per Genny è meglio così: "Almeno non non c'è pericolo che nel caos qualche preziosa statuetta vada in pezzi, meglio così, c'è meno turismo ma più turismo di qualità, del resto siamo una bottega storica che offre un prodotto di nicchia, abbiamo una clientela affezionata e selezionata".

L'arte di Genny viene da lontano, tutto nasce nel lontano 1820 dai suoi bisnonni che costruivano i santi nelle campane delle chiese. Poi suo nonno si specializzò nell'arte presepiale, riproducendo il presepe napoletano del ‘700, con la Natività raccolta davanti alla "colonna spezzata", elemento caratteristico che rappresentava il passaggio dal paganesimo al cristianesimo che ne fa da cornice. Genny è la quarta generazione, sua l'intuizione di integrare i pastori tradizionali con la riproduzione di personaggi dell'attualità e dello spettacolo, sempre in esposizione all'esterno della bottega: "I vip più quotati quest'anno – spiega Genny – sono Sinner, campione del mondo di tennis, Sammy Basso, scomparso da poco e Donald Trump (con tanto di ferita all'orecchio sanguinante ndr.), ma vanno forte anche Alain Delon, Geolier, l'allenatore del Napoli Antonio Conte, Leclerc e Hamilton con la tuta della Ferrari e ovviamente Maradona, il Dio del calcio, un evergreen".

Prima di entrare nella magia del presepe tradizionale napoletano, varcando la soglia della bottega è possibile ammirare le foto dei vip ai quali Genny ha reso omaggio durante questi anni, consegnando loro le statuette realizzate a loro immagine e somiglianza o donando sculture e pastori tradizionali. Tra i personaggi ritratti nelle foto spiccano Papa Francesco e Papa Benedetto, Sofia Loren, Berlusconi, politici e attori tra cui Robert De Niro, cantanti come Robbie Williams, uno degli ultimi ad essere stato omaggiato da Genny in occasione della sua partecipazione alla finale di X Factor a piazza del Plebiscito.

Superate le bacheche dedicate ai vip, si entra nel vivo del presepe napoletano del ‘700 e dei pastori creati ad arte con la testa di terracotta dipinta ad olio, gli occhi di cristallo, mani e piedi di legno e vestiti con abiti di seta di San Leucio riprodotti in maniera maniacale e impreziositi con abbellimenti e accessori. Come per i vip, anche tra i pastori tradizionali esiste un trend, una classifica di gradimento e popolarità che vede ai primi posti la figura dello Sciò Sciò, il gobbo napoletano che indica i numeri da giocare al lotto, ‘O munaciello che entra nelle case portando in dono pane e vettovaglie, e la Bella ‘mbriana, lo spirito della casa, una signora che protegge la casa contro malocchio e fatture armata di aglio e peperoncino.

"Per realizzare uno di questi pastori – spiega Genny Di Virgilio – ci vogliono circa 10 giorni. Normalmente servirebbe molto più tempo, ma siamo organizzati a squadra in modo da realizzare 20, 25 pastori completi in un mese. Da gennaio fino a dicembre il nostro lavoro è incessante". La bottega di Genny Di Virgilio è una delle storiche botteghe che rimangono sempre aperte per soddisfare le richieste dei turisti che vengono a visitare Napoli durante tutto l'anno.

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