“Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”: da coro da stadio a Spotify, polemiche in Rete
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"Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta" esce dagli stadi e diventa una hit su Spotify: e in Rete scoppiano le polemiche. Il brano, a firma di Ultras United (che risulta essere un profilo verificato sulla popolare piattaforma di streaming), è ricalcato sulle note di "Freed from Desire", popolare hit degli anni Novanta prodotta da Gala, Maurizio Molella e Filippo Carmeni (aka Phil Jay), ed è diventato tristemente popolare perché cantato nelle curve degli stadi, in particolare da quella rossonera del Milan. E proprio lo stesso Ultras United, sul suo profilo verificato su Spotify, prima di questa canzone aveva pubblicato un'altra hit "da stadio" rossonera, "Pioli in on fire".
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La canzone apparsa su Spotify, ma è mistero sulla data
La canzone "Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta" ha raccolto in breve tempo la quota di diecimila ascolti: numeri che però in queste ore sono destinati ad aumentare. Intanto, in molti in Rete stanno segnalando il profilo dell'artista Ultras United, chiedendo a Spotify di rimuovere il brano. Non è chiaro tuttavia l'esatta data di pubblicazione del brano: mentre per quello su Pioli la data è quella del 15 luglio 2022, quella sul Vesuvio visualizza come data il 1° gennaio 2020. In molti in Rete hanno pensato tuttavia ad una data molto più recente, visto che per due anni nessuno sembra aver visto o sentito questo brano: ipotesi che appare improbabile. Al momento, nessun commento né dall'artista Ultras United o tantomeno da Spotify: ma non è escluso che possa esserci chiarezza sulla vicenda nelle prossime ore.
Ruotolo e De Giovanni: "Non è cosa ‘e niente"
"Non è cosa ‘e niente. È come se fosse diventata una parola d’ordine negli stadi di mezz’Italia", hanno spiegato in una nota congiunta il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni all'indomani del coro sentito sabato scorso dalle tribune dello Stadio Giuseppe Meazza durante Milan-Inter, "anche quando la squadra avversaria non è il Napoli, partono i cori razzisti contro i napoletani. Non è goliardia, non sono sfottò. È il sintomo di una malattia che c’è nel Paese e la politica, una certa politica, invece di prenderne le distanze, la cavalca. Non sono sufficienti le multe per discriminazione territoriale. Non sono solo tifosi isolati che quando vengono identificati vanno cacciati a vita dagli stadi. Dobbiamo chiedere alle società di realizzare una campagna di prevenzione. Ma se i cori si dovessero ripetere bisognerà procedere anche alla penalizzazione in classifica. A furia di dire è cos ‘e nient rischiamo di diventare niente", hanno concluso Ruotolo e De Giovanni.