video suggerito
video suggerito

Verrà distrutto il bunker sotterraneo dove fu arrestato il superboss Michele Zagaria

La Giunta ha approvato il protocollo d’intesa tra Regione Campania e ministero dell’Interno: il covo del superboss Zagaria, confiscato, verrà distrutto.
A cura di Nico Falco
116 CONDIVISIONI
Michele Zagaria al momento dell'arresto
Michele Zagaria al momento dell'arresto

Il bunker sotterraneo di Michele Zagaria, dove il superboss del cartello dei Casalesi fu preso dopo 16 anni di latitanza, verrà distrutto: la parola fine alla vicenda arriva ad 11 anni da quel 7 dicembre 2011, quando la Polizia di Stato circondò la villetta di Casapesenna, in provincia di Caserta, e costrinse il capoclan ad aprire il meccanismo di ingresso disabilitando gli impianti di aerazione.

Sul destino di quell'immobile si sono succedute diverse ipotesi: il Comune di Casapesenna intendeva riutilizzarlo, mentre l'Agenzia dei Beni confiscati alla Mafia voleva che venisse abbattuto. La svolta pochi mesi fa, a giugno, quando dopo un vertice tra Regione Campania e l'amministrazione comunale si era arrivati alla decisione di distruggere il bunker. Oggi la Giunta regionale ha approvato il protocollo d'intesa tra Regione Campania e ministero dell'Interno e il relativo finanziamento (a carico della Regione); il progetto, che verrà realizzato dai Vigili del Fuoco di Caserta, prevede il tombamento definitivo del nascondiglio del superboss.

Il superboss Michele Zagaria scovato nel bunker a Caserta

All'epoca dell'arresto Michele Zagaria, considerato il capo assoluto del cartello dei Casalesi, era latitante da 16 anni: era ricercato dal 1995. Un anno prima era stato arrestato Antonio Iovine, altro superboss dei Casalesi, scovato dopo 14 anni a Casal di Principe. "Capastorta" fu individuato in un covo sotterraneo di via Mascagni, a Casapesenna, costruito al di sotto dell'abitazione dell'idraulico Vincenzo Inquieto; grazie a un sistema di aerazione il covo veniva rifornito di aria respirabile e tramite una rete di citofoni, il superboss comunicava sia con inquiento sia con gli affiliati.

116 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views