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Mandragora venduta come spinaci: 10 ricoverati a Pozzuoli, carabinieri ritirano verdura dai negozi

Ricoverate 8 persone a Pozzuoli, avrebbero ingerito mandragora scambiandola per spinaci. I carabinieri hanno ritirato partite di verdura dai negozi.
A cura di Nico Falco
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Avrebbero ingerito verdura velenosa, probabilmente della mandragora, convinti di mangiare degli spinaci o delle biete. Ci sarebbe questo, secondo le prime ricostruzioni, dietro il ricovero di 5 persone, finite in ospedale nella notte a Pozzuoli, in provincia di Napoli, con sintomi da intossicazione; una di loro, le cui condizioni sono più gravi, è in prognosi riservata. Dopo i primi ricoveri ce ne sono stati altri 5, portando a 10 il numero degli intossicati, con tutta probabilità collegati tra loro. I sindaci di Pozzuoli e di Quarto, con un appello, hanno invitato la cittadinanza a non mangiare per il momento verdure sfuse non tracciate.

Il lotto di spinaci contaminato arrivato dall'Abruzzo

Il lotto contaminato è arrivato al mercato ortofrutticolo CAAN di Volla, in provincia di Napoli, dall'Abruzzo. Il CAAN ha individuato il vettore che ha regolarmente acquistato, da un produttore abruzzese, dei bancali di spinaci, a quanto pare contaminati dalla mandragora. Grazie alla collaborazione dello stesso operatore, e stato possibile tracciare, insieme ai carabinieri e all'Asl Na 2, la catena degli acquisti e, quindi, ad identificare la merce potenzialmente contaminata ancora presente al CAAN, prontamente posta sotto sequestro. Adesso le autorità competenti stanno lavorando per individuare la merce presente nei punti vendita esterni al Centro.

Le vittime accertate sono 10

Le prime cinque vittime appartengono a due distinti nuclei familiari; quattro di loro, una coppia di mezza età e due coniugi anziani, abitano a Monte di Procida mentre la quinta, un giovane, vive a Quarto; le altre 5 appartengono ad altre due famiglie, portando quindi a tre i nuclei fino ad ora coinvolti. La verdura sarebbe stata acquistata in diversi negozi dei due comuni flegrei, venduta come prodotto sfuso e non imbustato. Non si esclude che i commercianti si siano riforniti dalla stessa persona, che potrebbe aver venduto loro la mandragora inconsapevolmente. L'Asl Napoli 2 Nord ha allertato i Pronti Soccorso del territorio per eventuale arrivo di altri intossicati.

I carabinieri del Nas stanno ricostruendo la filiera: hanno accertato che la verdura era stata acquistata al mercato all'ingrosso di Volla, quindi attraverso canali leciti, e che all'ortofrutticolo era arrivata da un fornitore proveniente da altra regione; al momento i militari hanno appurato che partite della stessa merce è stata commercializzata da società di Forio d’Ischia, Aversa, Volla, San Valentino Torio (SA) e Avezzano (AQ). Le ASL territorialmente competenti hanno sottoposto l’alimento a blocco ufficiale.

Il dottor Luigi Langella, dirigente del servizio 118 dell'Asl Napoli 2 Nord, ascoltato da Fanpage.it, ha raccomandato di "fare attenzione alla provenienza del cibo" e di rivolgersi subito al 118 se, dopo aver ingerito verdure, si avvertono "sintomi riconducibili ad intossicazioni, come capogiri, incapacità di mettere a fuoco le immagini, secchezza della bocca e delle mucose, comparsa di dolori addominali".

Intossicati da verdura velenosa, carabinieri ritirano merce da negozi

In ospedale sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli, incaricati delle indagini col supporto dell'Asl; i militari in mattinata, insieme agli specialisti del Nas e ai tecnici della prevenzione dell'Asl Napoli 2 Nord, hanno ritirato a scopo precauzionale alcune partite di verdura da fruttivendoli e market alimentari di Pozzuoli e Quarto; si tratta, in tutti i casi, di verdura venduta sfusa. In queste i militari stanno cercando di ricostruire la provenienza della merce e capire quanta verdura velenosa sia stata effettivamente venduta. In attesa che si faccia chiarezza su questo aspetto l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che per prima ha segnalato la vicenda sui propri profili social, ha invitato i cittadini di quelle zone a prestare particolare attenzione alle verdure acquistate, soprattutto se non confezionate.

La tossicità della mandragora è ben nota da millenni, in antichità a questa venivano addirittura attribuiti poteri sovrannaturali ed era menzionata come componente principale di pozioni magiche. Le sue foglie possono essere facilmente scambiate per quelle di lattuga, spinaci o altro tipo di verdura, ma sono altamente tossiche; proprio questa somiglianza ha portato a numerosi casi di intossicazione, anche gravi: tra i sintomi ci sono confusione mentale, diarrea e nausea e, in mancanza di un intervento tempestivo, si può arrivare anche al coma e alla morte. La mandragora autunnale presenta un grado di tossicità maggiore rispetto alle altre specie.

Il Comune di Napoli: "Non mangiate spinaci freschi"

In seguito ai casi di intossicazione da mandragora, confusa con il banale spinacio fresco si invitano i cittadini a non consumare spinaci freschi ma solo surgelati fino a definizione della questione. Il CAAN Centro Agro Alimentare di Napoli ha già attivato le procedure di ritiro dal mercato del prodotto.

Dagli ultimi aggiornamenti trasmessi all'assessore Santagada dal CAAN risulta individuato il vettore che ha regolarmente acquistato, da un produttore abruzzese, dei bancali di spinaci, a quanto pare contaminati dalla mandragora. Grazie alla collaborazione dello stesso Operatore, e stato possibile tracciare, insieme ai carabinieri e all'asl na 2, la catena degli acquisti e, quindi, ad identificare la merce potenzialmente contaminata ancora presente al CAAN, prontamente posta sotto sequestro. Adesso le autorità competenti stanno lavorando per individuare la merce presente nei punti vendita esterni al Centro.

(articolo aggiornato alle 21:50 del 6 ottobre 2022)

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