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Venti anni di violenze, moglie picchiata anche quando era incinta: arrestato 43enne a Napoli

Un 43enne napoletano, residente a Barra, è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia: denunciato dalla moglie dopo un’aggressione di febbraio, è accusato di avere vessato la donna per oltre venti anni, picchiandola continuamente, anche tre o quattro volte al giorno, persino quando era incinta.
A cura di Nico Falco
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L'ultimo episodio risale al 14 febbraio scorso, il pretesto era stato la pulizia della casa che, a suo dire, non era sufficiente. E così giù calci e pugni, davanti a due dei tre figli piccoli, fino a mandarla in ospedale con prognosi di 15 giorni. Ma prima di allora c'era stati parecchi precedenti simili, le violenze erano cominciate più di venti anni fa, nel 1999, quando la picchiava anche tre o quattro volte al giorno nonostante fosse all'epoca incinta.

Con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate è finito in carcere G. C., 43enne napoletano con precedenti penali; l'uomo è stato bloccato dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip di Napoli. La situazione è stata ricostruita dai carabinieri del quartiere Barra, nella periferia orientale di Napoli, coordinati dalla IV sezione della Procura, che si occupa di violenza di genere e tutela delle fasce deboli. Le indagini erano partite con l'episodio di febbraio. Ai militari la donna, denunciando quell'ultima aggressione, aveva raccontato anche quello che era successo negli anni precedenti, ripercorrendo venti anni di violenze e vessazioni continue alle quali fino ad allora non era riuscita a sottrarsi.

I fatti denunciati sono stati in parte confermati anche dai familiari della donna e dai figli della coppia, che in più occasioni avevano assistito ai pestaggi ed avevano vissuto in un continuo stato di ansia e paura nella loro abitazione. Gli elementi raccolti hanno portato all'emissione del provvedimento di custodia cautelare, eseguito nel pomeriggio del 15 marzo. Dopo le formalità di rito l'uomo è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale.

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