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Il crollo alla Vela Celeste di Scampia

Vele di Scampia, ecco il piano: via dalle case almeno fino a dicembre, con un sussidio del Comune

Il piano contenuto in una delibera del Comune di Napoli prevede 1 milione di euro fino al 31 dicembre per il sussidio all’affitto. Molti i dubbi e le perplessità sulla realizzabilità del piano. Il Comitato: “Martedì scendiamo in piazza”.
A cura di Antonio Musella
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La bozza di delibera del Comune di Napoli, apprende Fanpage da fonti qualificate, è stata discussa la sera di venerdì 26 luglio dalla giunta del sindaco Gaetano Manfredi, si tratta di un piano che dovrebbe fronteggiare l'emergenza delle Vele di Scampia, prevedendo un supporto agli abitanti per trovare una diversa sistemazione, almeno fino alla fine del 2024.

L'accelerazione in questa direzione sembra sia dovuta anche all'allargamento dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli che ora vuole vederci chiaro anche sulle condizioni delle altre due Vele, quella rossa e quella gialla, dove persistono gravi problemi strutturali e gravi carenze manutentive. Il piano però – a detta dei residenti – risulta molto lacunoso in diversi aspetti, e l'effettiva efficacia è tutta da verificare.

Residenti via dalle Vele, sussidio all'affitto agli sfollati

La delibera prevederebbe lo stanziamento di 1 milione di euro prelevato dal fondo di riserva dei Comuni con l'autorizzazione del Ministero dell'Interno, per fornire un contributo all'affitto agli abitanti delle Vele interessati dal processo di abbattimento e ricostruzione. In sostanza sono le persone che attendono da anni i nuovi alloggi.

L'investimento iniziale di 1 milione di euro prevederebbe un contributo differenziato a seconda della grandezza del nucleo familiare. Il contributo all'affitto sarebbe previsto fino al 31 dicembre 2024, quindi fino alla fine dell'anno. In futuro sarà possibile autorizzare un nuovo prelievo dal fondo di riserva per aumentare il finanziamento.

Da come sarebbe riportato nella delibera comunale il sussidio agli sfollati non riguarderebbe solo gli abitanti della Vela Celeste, si fa riferimento infatti agli "abitanti delle Vele" quindi il provvedimento potrebbe valere anche per le altre due, la gialla e la rossa. Ma non è chiaro ancora.

Una circostanza, questa, che sembrerebbe un preludio alla possibilità che la magistratura chieda lo sgombero anche delle restanti Vele. La tipologia di soluzione proposta dal Comune di Napoli, al di là del merito, sembra andare però in una direzione opposta rispetto a quanto detto negli ultimi giorni, quando addirittura si era paventato un rientro nelle abitazioni della Vela celeste entro pochi giorni. Non si tratterebbe dunque di piccoli lavori di manutenzione ma di una situazione ben peggiore.

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I dubbi e le incertezze del piano Scampia

La delibera del Comune lascia più di una perplessità sull'effettiva realizzabilità del piano. Innanzitutto c'è da fare i conti con il mercato degli affitti delle case private. A Napoli il mercato da qualche anno è completamente impazzito anche a causa degli effetti negativi della turistificazione.

Trovare casa a Napoli è diventata un'impresa, e quando ci si riesce i proprietari degli appartamenti richiedono agli affittuari una serie di garanzie come il contratto di lavoro, la busta paga, almeno due o tre mesi di caparra anticipata e in alcuni casi fino anche una fidejussione bancaria a garanzia. Sembra abbastanza irrealistico che gli abitanti delle Vele possano essere in possesso di queste garanzie che gli consentirebbero di trovare una casa in affitto tra Napoli e provincia. A questo si aggiunge il fatto che siamo praticamente nel mese di agosto, ed è improbabile che nel pieno del mese estivo per eccellenza si riescano a stipulare in fretta centinaia di contratti di locazione.

Infine non si può non considerare lo stigma sociale che accompagna il popolo delle Vele: è realistico immaginare che ci siano centinaia di padroni di casa che in breve tempo siano disponibili ad accordare contratti di affitto agli sfollati delle Vele? Dubbi più che legittimi se si conosce un minimo l'andamento del mercato immobiliare in città. Ma questa, per Palazzo San Giacomo, sembra essere la sola soluzione possibile. Ciò che ulteriormente non viene chiarito nella delibera è cosa avviene nel frattempo che si proverà a realizzare questo piano. Al momento la gran parte degli sfollati della Vela celeste si trova nella sede dell'università di Scampia occupata poche ore dopo i crolli dei ballatoi.

In attesa che vengano avviate le procedure per accedere al sussidio e fino a quando materialmente gli sfollati non accederanno alle potenziali nuove case in affitto, dove saranno sistemati? Sembra improponibile lasciarli ancora nella sede della Federico II, dove i servizi di assistenza della Protezione Civile sono ai minimi termini e solo la solidarietà dei cittadini sta permettendo un riparto agli sfollati. La prima ipotesi vagliata dal Comune e dalla Prefettura, ovvero la sistemazione in 17 strutture tra cui scuole e palestre, risulta oggi poco percorribile. Parliamo infatti di scuole che il 1° settembre dovranno riaprire i battenti, ed è oggettivamente poco realistico immaginare che per quella data tutti gli sfollati abbiano trovato una soluzione.

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Il Comitato: Martedì manifestazione al centro di Napoli

Intanto la situazione all'università di Scampia è sempre più tesa ed esasperata. Lunedì ci saranno i funerali delle vittime del crollo del 21 luglio ed è dal momento successivo alle esequie che la tensione rischia di esplodere. Gli sfollati come hanno sempre chiesto in questi giorni, vogliono delle risposte chiare e soprattutto concrete e strutturali. D'altronde stiamo parlando di persone che attendono una nuova casa da anni, ed il cantiere aperto nel 2020 per i nuovi alloggi segna ormai 4 anni di nulla.

"Ci chiediamo com'è possibile che le istituzioni non siano riuscite, a distanza di una settimana, a far muovere una macchina istituzionale e ad attivare da subito un piano emergenziale adeguato alla situazione" scrive il Comitato Vele in una nota. "Come accade da sempre in Italia dinanzi alle grandi tragedie, neppure l’acqua e i pasti sono stati distribuiti in maniera adeguata alle esigenze" sottolineano gli attivisti che da oltre 20 anni lottano per l'abbattimento delle Vele e la costruzione di nuovi alloggi dignitosi.

Il Comitato prende posizione sulla delibera del Comune: "In questo quadro abbiamo appreso di una delibera che il Comune starebbe approvando per stanziare un fondo destinato al sostegno alle famiglie sfollate. Non capiamo concretamente come questo stanziamento possa rappresentare una soluzione immediata e realistica per le famiglie rimaste senza casa". Da qui la decisione di scendere in piazza Martedì prossimo alle 17:30 in una manifestazione che da Piazza Dante, arriverà fino alla sede della giunta comunale. "Pretendiamo una assunzione di responsabilità immediata da parte di tutti i livelli istituzionali e chiarezza rispetto al destino delle famiglie. Chiediamo alla città, agli artisti, di continuare a sostenerci, di partecipare al corteo accanto al popolo delle vele perché quello che è accaduto e che sta accadendo non riguarda solo le Vele e Scampia ma tutta la città" conclude il Comitato.

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