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Vasto incendio a Persano, in fiamme 6mila tonnellate di rifiuti. I sindaci: “Chiudete porte e finestre”

Il rogo si è sviluppato nella tarda serata di ieri nel comprensorio militare di Persano, nella provincia di Salerno. I sindaci dei Comuni limitrofi hanno invitato la cittadinanza a tenere chiuse porte e finestre.
A cura di Valerio Papadia
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A partire dalla serata di ieri, martedì 30 luglio, si è sviluppato un vasto incendio nel comprensorio militare di Persano, nella Piana del Sele, in provincia di Salerno: in fiamme 6mila tonnellate di ecoballe di rifiuti provenienti dalla Tunisia, che erano state stoccate nell'area. La situazione più difficile si è vissuta, come detto, tra la serata e la notte appena trascorsa: un'alta colonna di fumo, scuro e denso, si è levata su tutta l'area circostante; la circostanza ha indotto molti sindaci dei Comuni limitrofi a invitare la cittadinanza a tenere chiuse porte e finestre fino a cessate esigenze.

"In merito all'incendio in corso presso il comprensorio militare di Persano, si consiglia, in via precauzionale, alle abitazioni poste nelle aree immediatamente limitrofe al luogo dell'evento, di tenere chiuse le finestre nelle prossime ore, laddove non si sia già provveduto, fino a nuovi aggiornamenti da parte delle autorità competenti. Si consiglia, inoltre, di evitare di consumare, nei prossimi giorni, prodotti ortofrutticoli provenienti dalle zone immediatamente connesse al luogo dell'incendio" ha scritto il Comune di Campagna.

"Attivati tutti gli organi preposti per i controlli all'aria e alle coltivazioni, si raccomanda poi di tenere chiuse finestre e porte per quanti sostano soprattutto nei luoghi più prossimi. Quanto è accaduto è un autentico disastro ambientale, chiediamo controlli stringenti ed urgenti per tutelare la salute pubblica ed il nostro territorio" ha invece detto Francesco Cembalo, sindaco di Altavilla Silentina. Analogo provvedimento anche da parte di Mario Conte, sindaco di Eboli.

Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, invece, ha dichiarato: "Arpac dovrà valutare i danni. Quei rifiuti pericolosi dovevano essere stoccati lì solo temporaneamente invece ci sono rimasti più di due anni".

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