Vandalizzato il portone di Palazzo Diomede Carafa a Napoli: ha 600 anni
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Vandalizzato con i graffiti il portone di legno di Palazzo Diomede Carafa in via San Biagio dei Librai, nel Decumano inferiore, al centro storico di Napoli. L'enorme portone intarsiato ha oltre 600 anni, visto che risale al XV secolo. L'edificio, invece, è addirittura precedente, e risalirebbe al Duecento. È anche conosciuto come il "Palazzo della testa di Cavallo", perché all'interno del cortile si trova una scultura attribuita a Donatello (oggi è una copia in terracotta, mentre l'originale è al Museo Archeologico Nazionale di Napoli). L'edificio è considerato una testimonianza del passaggio da un’architettura legata ancora al gusto gotico a linee rinascimentali.
Il portale ligneo del XV secolo vandalizzato
All'interno, il complesso monumentale ospita anche la sede della Soprintendenza Archivistica della Campania. Questa mattina, purtroppo, i residenti ed i frequentatori del palazzo hanno fatto l'amara scoperta. Il portone ligneo, recentemente restaurato, è stato deturpato nel corso della notte da scritte vandaliche. La parola "neon" sottolineata, scritta con vernice bianca.
"Il problema è sempre lo stesso – commenta Antonio Pariante, del comitato Santa Maria di Portosalvo – Se l’amministrazione cittadina non si decide a perseguire questi reati contro il patrimonio, non finiremo mai di contare questi sfregi. Eppure ci sono telecamere ovunque. E c’è pure la Legge che punisce questi reati. Basterebbe cominciare a perseguirne qualcuno per provare ad arginare il fenomeno".
Il portale rinascimentale è uno dei rari esempi del genere a Napoli. Il palazzo, la cui costruzione si fa risalire al XIII secolo, fu ristrutturato per volontà del Conte Diomede Carafa di Maddaloni dalla metà del XV secolo. L’appartamento al piano nobile fu acquistato, dopo varie vicessitudini, dal Demanio e, nel 1991, concesso in uso governativo alla Soprintendenza Archivistica. La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania vi ha sede dal 2017.