Vaccinazione anti-Covid19 in Campania dal medico di famiglia: il piano della Regione
Le vaccinazioni anti-Covid in Campania dal medico di famiglia. È lo scenario aperto dopo l’approvazione del Protocollo d’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome e le organizzazioni sindacali della medicina generale (Fimmg, Smi, Snami, Intesa Sindacale) siglato il 21 febbraio. L’accordo definisce la cornice nazionale e le modalità per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione nazionale anti-Covid19 e va poi recepito a livello regionale in Campania. Il piano prevede tre possibilità per le vaccinazioni anti-Covid19 in regione Campania: farle all’ambulatorio del medico di base, a casa oppure nel distretto sanitario di appartenenza. “Siamo in attesa che la Regione Campania convochi i rappresentanti dei medici di famiglia – spiega a Fanpage.it Pina Tommasielli, referente per la medicina territoriale dell’Unità di Crisi per l’emergenza Coronavirus in Campania – per discutere dell’applicazione del protocollo”.
La vaccinazione anti-Covid nell'ambulatorio sotto casa
L’Asl Napoli 3 Sud ha già anticipato i tempi negli scorsi giorni, consentendo ai medici di base di fare le vaccinazioni anti-Covid19 presso i punti vaccinali individuati dal Comuni. Il nuovo protocollo nazionale, però, apre alla possibilità di farli anche nello studio medico sotto casa, evitando le code presso i centri vaccinali. Come avvenuto per le vaccinazioni per l’influenza stagionale ordinaria tra ottobre e dicembre scorsi, però, anche le iniezioni per il Covid dovrebbero avvenire su prenotazione e al di fuori dell’orario di ricevimento dell’ambulatorio. Tra le ipotesi a Napoli città anche quella di utilizzare i drive-in già usati durante la seconda ondata per fare i tamponi.
Cosa prevede l’intesa siglata domenica per le vaccinazioni dai medici di famiglia? “Si prevede – è scritto nel documento – che con l’aumentare della disponibilità dei vaccini dovrà fra l’altro essere previsto il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale, al fine di procedere alla vaccinazione della popolazione italiana nel più breve tempo possibile. Il ruolo del medico di medicina generale è considerato fondamentale per l’incremento e la copertura vaccinale della popolazione, anche in relazione alla diretta vicinanza con i pazienti e in considerazione del rapporto fiduciario che lo lega ad essi”.
"Per gli over 80 ancora ferme le vaccinazioni a casa"
“I medici di base – spiega Pina Tommasielli – potrebbero essere impegnati anche nelle vaccinazioni per gli anziani ultra 80enni che hanno chiesto l’iniezione a domicilio e che stanno ancora aspettando, visto che l’Asl Napoli 1 non le ha ancora avviate. Agli over 80, infatti, viene somministrato il vaccino Pfizer, che sta arrivando col contagocce e che richiede anche il mantenimento della catena del freddo a -75 gradi. Per questo ci sono difficoltà a farlo a domicilio che potrebbero essere superato con il coinvolgimento dei medici di famiglia, forniti di adeguate borse termiche. I medici di base hanno già dato prova delle loro capacità nella campagna vaccinale per l’influenza stagionale, somministrando tra ottobre e dicembre 1,2 milioni di dosi di vaccino su 1,4 milioni complessive. Sono gli stessi pazienti che lo chiedono, perché si fidano del loro medico che conosce le loro patologie, le allergie e li vaccina da 20 anni contro l’influenza ordinaria”.