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Vaccino Covid-19 Campania: problemi per l’adesione dei pazienti fragili da parte dei medici di base

Il primo giorno ed è già caos per la registrazione di disabili e categorie fragili per il vaccino Covid-19 in Campania. L’operazione è demandata ai medici di base ma molti si rifiutano o lamentano di essere oberati dal lavoro quotidiano o di non riuscire ad accedere al portale Soresa. Protestano associazioni disabili e sindacati.
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Ci sono forti problemi nella registrazione dei pazienti delle cosiddette "categorie fragili" per l'adesione al vaccino Covid-19 in Campania. Da una parte i medici di base – non tutti, ma a Fanpage.it sono arrivate decine di testimonianze in tal senso – che rifiutano di registrare in piattaforma, come da accordo regionale, le categorie fragili per l'adesione vaccinale. Dall'altra i problemi informatici d'accesso al portale Soresa.

«Il medico mi ha detto che non è sua competenza»; «Mi è stato detto che la piattaforma non è ancora operativa»; «Il medico di base non risponde»: sono soltanto alcune delle testimonianze rese stamane da persone, parenti o soggetti interessati in prima persona, che non sono riusciti a prenotare il vaccino nel primo giorno di apertura della campagna vaccinale alla categoria oggi di massima priorità, ovvero quella dei disabili e dei malati di vario tipo (qui ci sono tutte le specifiche del piano vaccinale).  Ugo Trama, uno dei responsabili dell'Unità di Crisi Covid della Regione di Vincenzo De Luca spiega che  «Le sigle sindacali dei medici di base hanno sottoscritto un accordo».

I medici di base nei giorni scorsi avevano lamentato l'impossibilità di portare avanti questa impresa. Ieri l'Unità di crisi della Regione Campania ha ribadito:

La procedura di adesione dei pazienti fragili alla campagna vaccinale spetta ai medici di base e non ai singoli assistiti o ai loro familiari, come da accordo sottoscritto dalle parti peraltro approvato oggi secondo procedura anche dalla Giunta regionale. È previsto pertanto che i medici di medicina generale individuino tra i loro assistiti, coloro che appartengono alla categoria di "elevata fragilità", registrandoli sulla piattaforma e certificandone lo status. Si prevede anche che gli appartenenti alla categoria di elevata fragilità possano essere registrati e vaccinati dalle Aziende ospedaliere e i Centri regionali di riferimento che li hanno in ricovero e/o in cura per follow up.

Vero è che molti medici di medicina generale lamentano di non aver  ancora ricevuto il link di accesso e le credenziali. C'è peraltro chi sostiene di non poterlo fare perché oberato dal lavoro ordinario a cui si aggiungono la vigilanza sui pazienti positivi in osservazione domiciliare, le chiamate allarmate da parte di chi ha effettuato il vaccino AstraZeneca ed è preoccupato dalle recenti notizie su reazioni avverse, e infine l'inserimento in piattaforma dei pazienti ultra 70enni.

Protestano le associazioni disabili e i pensionati: Toni Nocchetti, presidente dell'associazione ‘Tutti a Scuola':  «Al momento abbiamo solo notizie di famiglie che ci segnalano l'impossibilità di effettuare la procedura. Stiamo registrando – prosegue – che alcuni medici non hanno le credenziali, altri rispondono che non è ancora possibile la registrazione, altri ancora rispondono che non fanno la procedura. Il risultato, ad ora, è che le nessuna famiglia è riuscita a portare a termine la procedura per far vaccinare i propri cari in condizione di fragilità»

Il segretario generale del sindacato pensionati Spi Cgil Campania e Napoli, Franco Tavella è ancora più duro: «È veramente scandaloso che molti medici di famiglia si oppongano a seguire il percorso di vaccinazione per le categorie ‘fragili'. Risulta insopportabile la motivazione con la quale si tenta di giustificare il rifiuto: ‘non siamo impiegati'". Vi è quindi, nell'irresponsabile rifiuto di molti medici, una chiara elusione del piano regionale e del piano strategico nazionale».

I segretari generali di Uil, Uil Fpl e Uil Medici della Campania, Giovanni Sgambati, Vincenzo Martone, Biagio Fulco replicano alle accuse con una nota:

Non si può lasciare addosso ai medici di famiglia la responsabilità di registrare in piattaforma l'elenco dei pazienti fragili, ancora di più se la piattaforma non funziona ed è spesso inaccessibile. L'Unità di crisi continua a dare ordini senza condivisione col mondo del lavoro, scaricando oneri e problemi sui medici lasciati completamente soli. Dalla Regione Campania è stato inviato ai medici di famiglia un elenco delle categorie dei pazienti fragili da includere in piattaforma – affermano i sindacalisti – tutto il resto tocca ai medici di famiglia.

Pina Tommasielli, medico e componente dell'Unità di Crisi della Regione Campania, spiega perché devono essere i medici di base a procedere:

All'interno del panorama del Servizio Sanitario Nazionale oggi il medico che può dare la patente di fragilità di un paziente è il medico di famiglia. Solo il medico di famiglia ha la storia clinica degli ultimi anni di un paziente, conosce le sue patologie, ha le notizie clinico-anamnestiche di un paziente e può quindi dire se è fragile o meno.

Intanto la Regione Campania fa sapere che «alle ore 13.30 sono pervenute 1.000 adesioni da parte dei medici di medicina generale per le categorie fragili. Agli stessi medici nei giorni scorsi è stata inviata la mail con il link e le istruzioni per poter effettuare la registrazione».

(articolo aggiornato 17 marzo ore 14.44)

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