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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Vacanze di lusso col Reddito di Cittadinanza, sequestrati 270mila euro a famiglie del clan Contini

La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato 270mila euro a 25 famiglie riconducibili al clan Contini: mogli, fratelli e figli dei boss, omettendo di indicare la parentela, incassavano il Reddito di Cittadinanza e lo usavano per acquistare beni di lusso e andare in vacanza in famose località in Italia e all’estero; perquisiti anche i caf dove venivano presentate le domande.
A cura di Nico Falco
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Un totale di 270mila euro, erogati come Reddito di Cittadinanza, che finivano nelle tasche di mogli, fratelli e figli degli affiliati al clan Contini, compresi i parenti dei due capoclan, e che venivano usati per per mantenere un alto tenore di vita, comprare beni di lusso e andare in vacanza in famose località turistiche italiane ed estere. Lo hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza di Napoli, in indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che hanno portato a 50 indagati e a perquisizioni in quattro Caf, tra Napoli e provincia, dove venivano presentate le domande.

Le indagini sono state condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli. Le richieste venivano presentate da incensurati, che però omettevano di indicare nella documentazione consegnata all'Inps la parentela con pregiudicati condannati per camorra, in alcuni dei casi anche molto stretta, trattandosi di mogli, figli e fratelli. Nel mirino 25 nuclei familiari, collegati direttamente ad appartenenti al clan Contini.

Tra gli indagati, destinatari del provvedimento di sequestro e che verranno segnalati all'Inps per la revoca del beneficio, figurano parenti di Ettore Bosti e Salvatore Botta, considerati attualmente i due capi del clan Contini, di Vincenzo Tolomelli, considerato affiliato di spicco, e di Antonio Pengue, l'affiliato che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, nel 2014 aveva avvertito il clan di un imminente blitz grazie a una sua parente, dipendente del Tribunale di Napoli (circostanza poi emersa con un successivo blitz, risalente al giugno 2019).

Nel corso delle operazioni sono state sequestrate somme per circa 270mil euro, percepite dagli indagati nel periodo tra l'aprile 2019 e il novembre 2020, oltre che le carte utilizzate per l'erogazione del reddito. Le perquisizioni e i sequestri sono stati eseguiti in diverse zone di Napoli (Avvocata, Borgo Sant’Antonio Abate, Poggioreale, San Carlo all’Arena, San Lorenzo, Scampia, Stella, Vicaria), e nei comuni di Quarto (NA), Sant’Antonio Abate (NA), Cicerale (SA), oltre che a Reggio Emilia).

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