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Unina, nuovo sito, segreteria tutta on-line. Il rettore Lorito: “Basta studenti in coda”

Matteo Lorito, Rettore della Federico II, a Fanpage.it: “Il nuovo portale sarà moderno e offrirà tanti servizi. Ci sarà anche un’App per gli studenti. Potenziate nostre difese contro gli hacker”
Intervista a Matteo Lorito
Rettore dell'Università degli Studi Federico II di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Stiamo per lanciare il nuovo portale dell'Università Federico II di Napoli. Avrà molte più funzioni e offrirà molti più servizi agli studenti. Quello attuale è obsoleto. Vogliamo un sito moderno. Oggi non è più accettabile fare la fila in segreteria studenti per chiedere un certificato” Ad annunciare la novità è il professor Matteo Lorito, Rettore dell’Ateneo fredericiano, che parla a Fanpage.it.

Rettore Lorito, come sarà il nuovo portale della Federico II?

"Il portale sarà un sito web moderno, che offrirà informazione, interlocuzione e servizi, come i portali più all'avanguardia. Avremo un'App della Federico II dedicata agli studenti, cosa che altri atenei hanno già. La nostra Università ha una grandissima offerta qualitativa sia per la didattica che per la ricerca. Ma dobbiamo crescere sulla parte social e di comunicazione, dove alcune classifiche ci vedono purtroppo ancora indietro. Tra poco lanceremo Il nuovo portale, ci darà un miglioramento sotto questo profilo. Ma stiamo ristrutturando tutta la parte di servizi informatici della Federico II, che è ferma da anni".

Bisogna fare i conti anche con gli attacchi degli hacker che prendono di mira anche i grandi atenei?

Gli attacchi dei pirati informatici ormai sono continui. Si va dal piccolo hacker che entra nell'email col phishing. All'attacco massivo ai dati dell'amministrazione. Un fenomeno che va di pari passo con l'aumento a livello globale del valore dei dati. Ma l'Università è attrezzata per far fronte a questi attacchi".

In che modo?

In primo luogo abbiamo una scuola di cybersicurezza fortissima. I nostri docenti e ricercatori sono richiesti in tutt'Italia. Uno degli ultimi corsi di laurea magistrali è sulla Cybersicurezza e abbiamo anche una Academy dedicata. Forniamo servizi importanti. L'Ateneo ha subito attacchi andati a vuoto perché utilizza già da tempo sistemi innovativi, come trappole che attirano gli hacker e li portano su un binario morto. La parte delle poste elettroniche è ancora da rafforzare. La parte amministrativa centrale è dotata di sistemi di difesa innovativi.

La parte social e di comunicazione sulla quale state intervenendo con il nuovo portale è una delle criticità individuate nella classifica del Censis. La Federico II ha un'offerta formativa e culturale di altissima qualità, ma questo emerge in queste classifiche?

Quella classifica non rispecchia in alcun modo la qualità della didattica e della ricerca dell'università perché altrimenti peserebbe il fatto che la Federico II è cresciuta di 80 posizioni nella classifica internazionale sulla qualità della ricerca, anche considerando che i suoi dipartimenti di eccellenza sono passati da 5 a 12.

Per questi la nostra Università è seconda in Italia, dietro solo a Milano. Quella classifica valuta in primis i servizi e il loro effetto sull'internazionalizzazione. Parametri sui quali l'Università può intervenire sono il diritto allo studio, e su quello siamo cresciuti tantissimo e oggi siamo secondi in Italia per punteggio, dobbiamo crescere, invece, sulla parte social e di comunicazione, e lo faremo con il nuovo portale.

E sugli altri parametri?

Gli altri parametri considerati prendono in considerazione alcuni fattori, come quanti posti sono dati nelle case dello studente, quanti pasti vengono erogati. Al momento questi parametri sono per noi difficili da migliorare perché non abbiamo mense ne’ case dello studente. Queste ultime le realizzeremo a breve, spero, non appena il ministero approverà i nostri progetti. Infine, sul parametro dell'occupabilità, il punteggio è decoroso, considerando che siamo un grande ateneo e agiamo in un contesto del Sud dove il mercato del lavoro è meno ricettivo. Contiamo comunque di continuare a lavorare. È importante capire, specialmente per chi vuole usare le classifiche degli atenei per fare la scelta giusta della prima immatricolazione, che la classifica Censis non riguarda assolutamente la qualità della formazione degli studenti, tant’è che qui da noi la capacità didattica dei nostri docenti, sostenuta dai risultati nel campo della ricerca, non emerge ma è ampiamente riconosciuta a livello nazionale e internazionale.

Cosa ne pensa della proposta del ministro Bernini per il rientro dei cervelli in fuga?

È un tema nazionale. Noi abbiamo molte borse di dottorato ma gli stipendi sono bassi al punto che non è facile attrarre dottorandi dall'estero. Avremmo bisogno di maggiore flessibilità anche in questo. In ogni caso la Ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha affrontato bene la problematica, dando più flessibilità agli atenei per esempio per i compensi dei docenti e per le borse, per acquisire e trattenere i migliori.

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